A Montreal la Formula 1 ha festeggiato il settimo vincitore diverso nei primi sette Gran Premi della stagione 2012. Lewis Hamilton ha trionfato, mentre Fernando Alonso e la Ferrari sono naufragati negli ultimi giri, pagando l’azzardo di tentare di vincere la gara facendo una sosta in meno rispetto al pilota inglese della McLaren. Alla fine la tattica non ha funzionato e lo spagnolo si è ritrovato al quinto posto, dietro a Grosjean, Perez e anche al rivale diretto Sebastian Vettel, che aveva lui pure tentato lo stesso azzardo, ma rientrando ai box quando ha capito che non avrebbe funzionato: pure il tedesco ha perso il podio, ma almeno ha scavalcato Alonso. Ovviamente questo è il principale argomento di dibattito del giorno dopo: giusto averci provato, o è stato un azzardo eccessivo? Giancarlo Minardi condivide il tentativo fatto dalla Ferrari (clicca qui per leggere l’intervista esclusiva), ed ecco come l’ha spiegato lo stesso Fernando Alonso nelle classiche dichiarazioni del lunedì post-Gran Premio: “Per la prima volta quest’anno non abbiamo soltanto cercato di minimizzare i danni, anzi abbiamo mirato al bersaglio grosso. È un segnale positivo e ora lo dobbiamo confermare a Valencia e a Silverstone”. In effetti per la prima volta la Ferrari ha abbandonato la politica dei piccoli passi, e la cosa è tanto più significativa se si pensa che il circuito di Montreal non appariva tra i migliori per il Cavallino, a causa della grande importanza che vi ha la trazione, punto debole della Rossa. Ora abbiamo i primi otto piloti racchiusi in soli 43 punti. Fernando Alonso è secondo a due soli punti da Hamilton e davanti di uno a Vettel, e ha voluto vedere il bicchiere mezzo pieno. In Canada era favorito Hamilton, lo si sapeva; la Ferrari però è stata competitiva al massimo livello fino a pochi giri dal termine, dunque la F2012 ha fatto un ulteriore passo in avanti. Manca ancora prestazione, ma rispetto al 2011 non c’è più un vincitore fisso e ogni errore non viene pagato caro. Alonso ha aggiunto: “Non è un mondiale di pneumatici ma ogni dettaglio va curato per poter puntare alla vittoria. Sicuramente torniamo a casa con più fiducia nelle nostre possibilità perché questo è stato il passo avanti più importante che abbiamo fatto in termini di sviluppo della vettura da tanto tempo a questa parte”.
Ecco invece il punto della situazione tecnica, a cura del d.t. Pat Fry: “Lasciamo Montreal con la convinzione di aver fatto un passo avanti in termini di prestazione assoluta, con la consapevolezza di non aver raccolto quanto era nelle nostre possibilità. La F2012 è cresciuta ma non ancora abbastanza e dovremo lavorare molto sulla comprensione del degrado degli pneumatici. Andremo a Valencia con l’obiettivo di migliorare ancora la prestazione e di raccogliere il massimo dal potenziale a disposizione”.
(Mauro Mantegazza)