Jorge Lorenzo, 10
Un marziano, un pilota di un altro pianeta, tanto per stare in tema con la scenetta messa in mostra dallo spagnolo a fine gara. Lorenzo non rischia nulla in partenza, sembra giocare al gatto con i topi, ma quando giocare non lo diverte più, cambia marcia e per gli altri son dolori. In sella ad una Yamaha che prepara alla perfezione, meglio pure di Rossi, con quella di ieri fa sei vittorie in nove gare, con tre secondi posti che la dicono lunga sulla stagione del pilota maiorchino. Dire che la sua è una stagione alla Rossi sarebbe fare un torto a un Lorenzo mondiale.
Casey Stoner, 8,5
Ce la mette tutta, l’australiano, ma qualcosa in quel meccanismo perfetto che avevamo visto nel 2007 si è inceppato. C’è sempre qualcosa che non gira, che non si incastra e la vittoria, quella indispensabile per un pilota, che ti da la carica giusta, quella tarda ad arrivare. In prova è ad un pelo da Lorenzo, in gara quel pelo si allunga a dismisura. La caduta di Pedrosa gli permette di salire un gradino in più sul podio.
Valentino Rossi 8
Nelle libere e in qualifica si capisce che la trasferta in terra americana sarà avara di soddisfazioni. La pista di Laguna Seca mette in evidenza i guai fisici di Valentino e i guai tecnici della sua M1. E la prima parte di gara sembra confermare le previsioni della vigilia. Poi cade Pedrosa e in Valentino si risveglia l’istinto del cannibale da podio. L’italiano ritrova il passo giusto, si toglie di dosso la presenza ingombrante di Hayden e Spies e va a riprendersi Dovizioso. Anche per lui stesso discorso di Stoner. La caduta di Pedrosa gli spalanca le porte del podio, ma Valentino ci mette del suo perché tra lui e il podio, c’era l’affare Dovizioso da sbrigare. Detto, fatto.
Per continuare a leggere le pagelle di Laguna Seca, clicca il pulsante >> qui sotto
Andrea Dovizioso 7
Sempre tra i primi, terzo in qualifica, perde il podio per un soffio. L’arrivo di Stoner in squadra la prossima stagione lo mette sulla lista dei partenti. Le ultime prestazioni del suo compagno Pedrosa anche. La sua di Laguna Seca, pure. Lui fa di tutto per brillare, ma ancora gli manca l’acuto dei campioni, stile Pedrosa al Sachsenring, per intenderci.
Dani Pedrosa 7
Perché ci prova, da un po’ di gare a questa parte. Alle volte ci riesce, vedi Sachsenring, alle volte no, vedi Laguna Seca. Ma il camomillo di questa stagione ci piace, perché dopo la caduta di Rossi il buon Dani si è dato da fare, ed è stato l’unico capace di dare un pizzico di vivacità e interesse ad un campionato che Lorenzo sembrava aver già aver bello che ammazzato. Ieri, appunto, è andata male, però Pedrosa ce l’ha messa tutta. Lo sapeva bene che avrebbe rischiato, come al solito, quando c’è di mezzo una Yamaha e il Lorenzo del 2010. Sembrava che potesse andare di nuovo bene, dopo la grande partenza a razzo. E’ andata male. Peccato, ma bravo Dani.
Marco Simoncelli, 5
Caduto, ancora, troppo. Unica attenuante la pista su cui Supersic correva per la prima volta con la MotoGP. Il ragazzo, lo abbiamo già detto, è giovane, irruente, e ancora poco abituato alle quattro cilindri da 800cc, che richiedono un pizzico in più di attenzione che non le 250. Imparerà? Speriamo. Per ora si merita una bella tirata d’orecchie.
Nicky Hayden, 6,5
A casa sua esce da quel torpore in cui sembrava essersi immerso da un po’ di gare a questa parte. Da quel torpore, invece, da cui non esce Edwards (5). Rimane incollato per parecchio agli scarichi di Valentino, tentando timidamente qualche accenno di rissa. Chiude in quinta posizione, ma niente a che vedere con Stoner e compagnia. E pensare che ha vinto pure un titolo mondiale! Sarà una buona spalla, lo è gia stato, per Rossi la prossima stagione.
Loris Capirossi, 5
La Suzuki annaspa, lui gli va dietro. Caduto Bautista (4) spettava a lui il compito di tenere alto il buon nome della casa giapponese. Decimo al traguardo su dodici arrivati, alle spalle di Mikka Kallio (5,5) e davanti a Roger Lee Hayden, che dal nome parrebbe un rocchettaro, ma che è il fratello del più celebre Nicky. Che sia già stata issata bandiera bianca?