Al Silvio Piola la Roma s’impone sui padroni di casa del Novara per 2-0. Finalmente la Lupa: l’ennesima partita che sembrava incanalarsi sul binario del rammarico (dominio territoriale, scarsa fertilità offensiva), si risolve a favore dei capitolini grazie agli acuti di Bojan ed Osvaldo, che rilanciano la ruota giallorossa alla quota di 14 punti. Luis Enrique tiene aperto il laboratorio rimescolando ancora una volta le carte titolari. La formazione che scende in campo presenta una difesa che ha in Burdisso l’unico esponente di ruolo, con Taddei e Cassetti riciclati rispettivamente terzino destro e centrale. In attacco invece spazio a Lamela nelle vesti di seconda punta, con Pjanic alla console. I continui cambiamenti possono confondere le idee, a noi come ai giocatori; ma è anche vero che alla luce di un risultato positivo come quello odierno, non si può non considerare l’altra faccia: distribuendo (più o meno) equamente le occasioni lo spagnolo sta cementando un gruppo che abbisogna del conforto dei risultati per proseguire sulla buona strada intrapresa. È chiaro che solo il tempo e la continuità di prestazioni potranno svelarci la reale entità del progetto. Risultati che servono come il pane anche in casa Novara: non è con la Roma che si fanno i punti salvezza, ma è pur vero che ormai la vittoria manca dalla notte dei miracoli con l’Inter.
Dopo una prima fase di studio, spezzata solo da un tentativo di Lamela (sinistro centrale da fuori, 6’), la Roma impone il proprio ritmo alzando il baricentro. Come al solito l’azione scorre più o meno fluida sino al limite dell’area novarese, otturata dalle fitte maglie difensive che ingabbiano Osvaldo ed obbligano lo stesso Lamela ad arretrare, conformandosi al fraseggio dei centrocampisti. Gli sbocchi migliori arrivano dal versante destro, dove un intraprendente Rosi mette in difficoltà Gemiti ed arriva alcune volte al cross: al 15’ il velenoso centro a pelo d’erba trova l’attenta opposizione di Paci (dopo triangolone con De Rossi), mentre al 21’ il terzino cerca personalmente la via del gol scaricando il diagonale sul fondo. In mezzo, gol giustamente annullato a Marianini, pescato al di là di tutti dalla punizione di Mazzarani (19’). Complice la crescente pioggia il gioco s’impantana via via, e gli unici strappi degni di nota arrivano dalle occasionali ripartenze: il sinistro di De Rossi dal limite sorvola la traversa (32’), mentre il coast to coast di Meggiorini termina con un sinistro leggermente smorzato che sfiora il palo alla destra di Stekelenburg (39’). Un insidioso tiro cross di Taddei che accarezza l’incrocio abbassa la saracinesca su un primo tempo che per la verità non ha offerto molto.
minuto decisivo, il diciassettesimo: mentre Luis si decide a buttare nella mischia Bojan, Tesser inserisce il terzino Giorgi sacrificando Morimoto. Mossa che arretra in automatico il baricentro dei padroni di casa dettando il leit motiv della ripresa: Roma all’attacco, Novara in contropiede. Il piano rischia di concretizzarsi al 24’, quando Rigoni lancia Meggiorini nell’autostrada dell’uno contro uno: Cassetti è saltato come un dosso, ma all’incrocio decisivo Stekelenburg impone l’Ecopass. Il miracolo del portiere in allungo mozza le residue speranze piemontesi e carica i compagni, che si ributtano all’attacco. Rinfrescando la dura legge del gol, Bojan zittisce il Piola quattro minuti dopo (28’): Gago sradica un pallone a ridosso dell’area e lo offre ai dolci arti di Pjanic, che sfornano un croissant su cui l’ex blaugrana, ben abituato a leccornie del genere, s’avventa in volo griffando il vantaggio. Sulle ali del ritrovato entusiasmo la Roma trova anche il raddoppio nei tre minuti successivi: il corner zuccherato dello stesso Pjanic bacia la zuccata di Osvaldo, il cui quinto centro mette al sicuro il risultato e tampona la perdita di classifica. Negli strascichi finali, in cui la Roma si stiracchia tranquilla coi suoi artisti, un’occasionissima per parte: al 38’ il diagonale di Rigoni fa la basetta al palo, mentre al 42’ Fontana si traveste da Zamora per deviare uno splendido tracciante di Taddei. Vittoria meritata per i giallorossi che hanno finalmente fatto fruttare la supremazia tecnica su un avversario che in fin dei conti non ha molto da rimproverarsi: Tesser ha impostato il match secondo un copione che ha riservato agli azzurri anche il colpo del k.o: ancora complimenti a Stekelenburg.
Il tabellino
Novara-Roma 0-2
Reti: 27’st Bojan, 30’st Osvaldo.
Novara (4-3-1-2): Fontana; Morganella, Paci, Centurioni, Gemiti; Marianini (36’st Jeda), Porcari, Rigoni; Mazzarani (7’st Pinardi); Morimoto (17’st Giorgi), Meggiorini (Coser, Ludi, Garcia, Radovanovic). All.Tesser.
Roma (4-3-1-2): Stekelenburg; Taddei, Cassetti, Burdisso, Rosi (34’st Josè Angel); Gago, De Rossi, Greco (17’st Bojan); Pjanic (42’st Perrotta); Lamela, Osvaldo (Curci, Heinze, Simplicio, Borriello). All.Luis Enrique.
Arbitro: Rocchi di Firenze
Ammoniti: Cassetti e Pjanic (R), Paci e Porcari (N), tutti per gioco scorretto.
Espulsi: nessuno.
Le pagelle
Novara
Incolpevole sulla zampata di Bojan, non riesce a trattenere la capocciata di Osvaldo. Merita un mezzo in più per il miracolo su Taddei.
Il robocop elvetico sfoggia grinta ed applicazione, ma col pallone è impacciato come il secchione con la pupa.
Osvaldo è pane per i suoi denti: lo argina col mestiere salvo farsi beffare sul raddoppio.
Sull’esempio di Paci spazzola l’area senza badare ai modi. Poi Bojan lo porta in pista e son dolori…
Esce sconfitto dal duello con Rosi, che lo rintana nella cuccia difensiva saltandolo spesso e volentieri. Qualche sovrapposizione non basta a compensare.
Gol annullato a parte non lascia traccia, bloccato nel cruciverba tecnico degli enigmisti dirimpettai. 36’st JEDA s.v. Entra nel momento aureo romanista e non riesce a dare la carica.
Si spende restando però in balia del fraseggio avversario.
Talvolta è impreciso, ma ogni abbozzo d’offesa passa dai suoi piedi, solitamente rapidi e precisi.
Serata di promesse inadempiute: galleggiando sulla trequarti architetta fuochi d’artificio ma produce solo sbreghi sul sintetico. 7’st PINARDI 5,5 Qualche stilla in più figlia della freschezza e della maggior esperienza, ma s’asciuga in fretta.
L’arma letale di Tesser parte a tutto gas ma non produce arrosto. Solo chicchi di riso (specialità della casa, del resto): fa ammonire Cassetti più qualche ronzio di contorno. 17’st GIORGI 6 Non demerita né ha colpe specifiche, ma col suo ingresso il Novara arretra assecondando la morsa romanista, che contemporaneamente si stringe con l’entrata di Bojan.
Preferiamo dar merito a Stekelenburg piuttosto che punire il suo errore. Certo, cambiava la partita: ma il suo per noi l’aveva fatto, fuga e dribbling compresi. Prova generosa e pungente anche a prescindere dal fattaccio.
All.TESSER 5,5 Intrappola la Roma nascondendo l’area in un tombino. Ma quando la Lupa scopre gli artigli lui si rintana invece di fare altrettanto. In partite come queste, porti a casa solo se scommetti: ne sa qualcosa l’Inter.
Roma
198 centimetri per difendere la tana: gli servono tutti quanti per opporsi a Meggiorini. Intervento decisivo nel momento decisivo.
Spinta encomiabile cui non risponde altrettanta precisione esecutiva. Ma resta un’ala riadattata a terzino, non dimentichiamolo. Solo un grande Fontana gli nega la gioia del gol.
Ci mette un po’ a raccapezzarsi nei panni del centrale: il tempo di farsi ammonire rischiando anche il rosso. A lungo andare addolcisce le chiusure, anche se Meggiorini se lo beve come un crodino. Ringrazi Stek.
L’ennesimo giro di turnover lo chiama anche ad impostare, in quanto unico difensore di ruolo. L’azione deve partire da lui: nel dubbio, meglio indietro da Stek che arrischiarsi a cercare il centrocampo.
ROSI 6,5 Nel primo tempo è l’unico a far breccia. Assieme ai biscotti, inzuppi anche il destro nel miele: se impara a crossare diventa un terzino stuzzicante 34’st JOSE’ ANGEL 6 Giocate semplici con cui partecipa alla gestione del vantaggio.
GAGO 7,5 (il migliore) Ecco il volante che aveva ingolosito le carrozzerie di mezza Europa ai tempi del Boca. Prestazione a tutto tondo in cui dipinge senza disdegnar la scalpellata in fase d’interdizione. Il primo gol nasce proprio da un suo recupero.
Non la solita Cenerentola cui tutti s’affidano ad ogni piè sospinto. Grazie all’aiuto di Gago e Pjanic, può “limitarsi”a fare il taxista scarrozzando palloni a destra e a manca con puntualità e precisione.
Volontà, movimento e un paio di frecciate molli da fuori. 17’st BOJAN 7,5 Cremina catalana sul dolce che non convince. Il suo ingresso apre l’attacco a ventaglio, scoprendo nuove dimensioni di pericolosità che fanno fruttare il tique-toque.
Ballerina volante per un’ora. Poi diventa Power Ranger: intuizione euclidea per il teorema di Bojan, cornetto alla vaniglia per Osvaldo che raddoppia. 42’st PERROTTA s.v.
Che dire? Meglio da trequartista (ruolo naturale), con più metri per sguinzagliare il talento, che da punta.
Ingabbiato, respinto, confinato al largo: dura la vita del puntero solitario. Con una spalla pertinente a fianco, migliora la qualità dei movimenti e ritrova convinzione: non a caso ritrova il guizzo del bomber, che mette al sicuro il risultato.
All.LUIS ENRIQUE 6,5 Stavolta gli va bene, ma sembra chiaro che in attacco ci vogliano due punte di ruolo. Gli altri esperimenti bene o male gli danno ragione.
Arbitro ROCCHI di Firenze 6 Giuste le ammonizioni, talvolta si fida troppo degli assistenti (diversi fuorigioco errati).
(Carlo Necchi)