Roma-De Rossi, la svolta è vicina? Sembrerebbe di sì, stando alle ultime indiscrezioni. Entrambe le parti vogliono la stessa cosa: continuare il matrimonio. E quando c’è di mezzo la volontà tutto è più facile. La trattativa è stata lunga ed estenuante e, peraltro, non è ancora ufficialmente terminata. Pare, però, che al momento attuale ci sia meno di un milione di differenza tra domanda (6 milioni di euro) ed offerta (5 milioni più bonus). Forse già la prossima settimana potrebbe esserci l’attesissima fumata bianca, particolarmente attesa soprattutto dalla Roma, intenzionata a blindare il giocatore. Già, perchè, da lontano, sia Manchester City che Real Madrid hanno seguito con molta attenzione la vicenda. I Citizens erano pronti ad offrire a De Rossi una cifra attorno agli 8 milioni annui; tanta roba, ma alla fine vincerà il rapporto viscerale che lega Capitan Futuro alla sua città. Anche il Milan aveva provato a farsi avanti per lui, ma a meno di improbabili colpi di scena sembra troppo tardi pure per il Diavolo. Oggi Bruno Conti, responsabile del settore giovanile giallorosso, parlando ai microfoni di Radio Manà Manà, ha ribadito il pensiero della società sulla questione. “De Rossi resta a Roma, che possa andare via è il mio ultimo pensiero”. A corredo dell’affermazione, Conti ha poi voluto rivelare un gustosissimo retroscena: “Il Chelsea ci arrivò ad offrire settanta milioni per Daniele; tanti soldi, ma rifiutati da Rosella Sensi”. Come a dire quasi: se non l’abbiamo ceduto allora… Dunque, i tifosi romanisti possono dormire sonni tranquilli. De Rossi è il presente ma sarà anche il futuro della Roma. Un futuro in cui potrebbero esserci gioiellini come Viviani, Verre e Caprari ad illuminare la scena: “Credo che siano pronti per il grande salto”, annota Conti, e non sono i soli. “Ce ne sono anche altri da tenere d’occhio, tipo Ricci del ’94”. Dei nuovi acquisti, il dirigente ed ex-colonna della Roma anni ’80 è rimasto impressionato soprattutto da Pjanic e Bojan. Senza dimenticare, ovviamente, mister Luis Enrique, elogiato per le sue grandi doti dialettiche: “E’ bravo a parlare con tutti, ha creato un grande gruppo. Non ho mai sentito nessuno della rosa lamentarsi di lui”.
Grande tattico, lo spagnolo, ma anche fine psicologo, a quanto pare. I risultati non sono ancora straordinari (cosa abbastanza fisiologica), ma una cosa è certa: questo Luis Enrique, a Trigoria e dintorni, ha conquistato proprio tutti.