Non solo pratiche catastali ma anche fiscali, certificati energetici, rilievi acustici e architettonici. Quella dei geometri è una professione che negli ultimi anni ha diversificato le sue attività, facendo incursione anche nel campo di lavoro degli architetti, e che ha retto alla crisi economica. Secondo l’ultima ricerca condotta dall’Università degli Studi di Genova, come riporta Avvenire, dal 2006 al 2016 i geometri hanno conservato un fatturato superiore al Pil medio pro capite. La ricerca è stata effettuata sulla base di dati statistici, forniti dalla Cassa Geometri, relativi all’evoluzione del fatturato e dei redditi dei geometri nel decennio 2006-16, a cui sono state aggiunte le quasi 18mila risposte a un questionario ad hoc condotto tra i professionisti. Dai risultati della rilevazione è emerso che in questi dieci anni, a fronte di un Pil pro capite italiano di 27.027 euro, il fatturato del geometra è stato di 31.832 euro. Inoltre per quanto riguarda il livello di reddito, il 60% dei geometri intervistati ritiene che il reddito del 2016 non sarà inferiore a quello dell’anno precedente.
Il campo di attività dei geometri si è allargato nel corso del tempo e chi esercita questa professione oggi svolge attività “affini” a quelle dei laureati, come gli architetti e gli ingegneri, e anche lontane come quelle dei commercialisti e dei notai. Per capire come si è sviluppata negli ultimi anni la professione dei geometri può essere utile un confronto con quella degli architetti. L’osservatorio del Cresme, il centro ricerche del mercato dell’edilizia, riporta La Repubblica, ha rilevato tra il 2008 e il 2015 una diminuzione del reddito annuo degli architetti del 41%. Nello stesso periodo i geometri hanno invece perso “solo” il 7%. E lo stipendio di un geometra è definito “più alto di quello di un impiegato”. In base ai dati dell’Università degli studi di Genova il numero di geometri in dieci anni è leggermente cresciuto, passando da 105mila a 107mila. E i giovani che intraprendono questa professione sono i più emancipati dalla famiglia: la metà del campione di geometri under 35 può permettersi di vivere da solo (10,6%) o con un nuovo nucleo familiare (39%) mentre a livello nazionale, in media, solo un terzo degli under 35 è indipendente.