Una bella partita, certamente molto importante per il futuro delle due squadre. Udinese-Roma, in programma alle 20.45 allo stadio “Friuli”, vedrà le due formazioni rispettivamente a ventuno e diciassette punti, nelle zone alte della classifica. In poche parole chi dovesse vincere potrebbe pensare in grande. Soprattutto per la squadra giallorossa, battere quella guidata da Francesco Guidolin avrebbe doppio valore. Oltre ai tre punti, ci sarebbe un’importante carica morale per il fatto di aver vinto su un campo molto difficile. Quindi match vero che vedrà Udinese e Roma pronte a lottare fino in fondo, in una gara d’attacco in tutti i sensi (clicca qui per la diretta live di Udinese-Roma – NO VIDEO). Per parlare di questo incontro abbiamo sentito un ex delle due squadre, Francesco Graziani, uno degli attaccanti più importanti della storia del calcio italiano. Graziani ha giocato nella Roma dal 1983 al 1986, disputando una finale di Coppa del Campioni nel 1985, con l’Udinese dal 1986 al 1988. Eccolo quindi in questa intervista in esclusiva a ilsussidiario.net.
Graziani stasera c’è Udinese-Roma, bella partita tra due squadre di vertice del campionato. Cosa ne pensa?
Una partita importante tra due squadre che sono nelle zone alte della classifica, che potrà dire molte cose su entrambe le formazioni. Soprattutto per la Roma vincere ad Udine avrebbe ancora più valore, per pensare in grande in questo campionato.
Come vede a livello tattico questo incontro?
Credo che l’Udinese non dovrà ripetere la partita di Parma, dove ha sofferto molto il pressing della squadra emiliana. Al di là di questo prevedo una partita giocata in chiave offensiva da tutte e due le formazioni, i due reparti d’attacco potrebbero essere decisivi.
In particolare quali giocatori secondo lei saranno determinanti?
Di Natale dell’Udinese e Osvaldo della Roma potrebbero essere i giocatori decisivi.
Sarà anche un confronto tra Guidolin e Luis Enrique?
Sono due allenatori che hanno nel loro dna la caratteristica di far giocare le loro squadre con moduli offensivi. Fanno proprio del gioco d’attacco una caratteristica della loro filosofia del calcio.
Lei ha giocato sia per la Roma che per l’Udinese, come si vive il calcio in questi due club e in queste due città?
Roma ha certo un ambiente più entusiasta, un rapporto con il calcio più passionale. Udine è una città di lavoratori, ma non per questo manca l’interesse per il football, visto che lo stadio è sempre pieno.
A Roma lei ha giocato una finale di Coppa dei Campioni, ha avuto come allenatore un personaggio come Nils Liedholm e in squadra con lei Bruno Conti e Falcao. Era superiore a quella attuale?
Liedholm era veramente un grande personaggio, carismatico, un allenatore che ha fatto la storia del calcio.Noi eravamo una squadra eccezionale, ma anche quella attuale con Totti, De Rossi, Perrotta, Pjanic è molto forte per questi tempi del calcio, in grado di fare cose certamente importanti.
E’ fiducioso per la Roma del nuovo corso? Cosa potrà fare nei prossimi anni, potrebbe arrivare anche la Champions?
Perché no? Questa nuova gestione della Roma sta veramente dandosi un’identità importante. Vuole ottenere un merchandising di rilievo, ha programmi chiari, ambiziosi. Non è impossibile che quella Coppa che noi perdemmo in finale possa vincerla nei prossimi anni. La Champions per la Roma non è un obiettivo impossibile da raggiungere.
(Franco Vittadini)