Il calciomercato estivo è finito. E’ stata una sessione di compravendite appassionante, nonostante l’immobilismo e le difficoltà annunciate in partenza. La Juventus si è mossa molto e bene, regalando ai propri tifosi nuovi acquisti in ogni reparto. Sembra che i bianconeri, almeno sulla carta, abbiano le carte in regola per riconfermarsi in campionato. Quest’anno però c’è anche la Champions League, cui i tifosi guardano con interesse nuovo e fame antica. Per poter competere in Europa serviva un attaccante di primo livello: la Juventus l’ha inseguito per tutta l’estate, valutando un campione dopo l’altro ed incontrando ostacoli economici sempre diversi ma comunque insormontabili. Alla fine è arrivato Nicklas Bendtner, lungagnone danese ex Arsenal. Nell’ultima giornata di calciomercato la Juventus ha lavorato per acquistare anche un terzino sinistro, ma la trattativa per l’atalantino Peluso non è mai decollata concretamente, pur essendo in cantiere da settimane. Ora non c’è più tempo per i nuovi acquisti e ci si tufferà a tempo pieno nella nuova stagione. Dopo tanto discutere è anche giusto che sia il campo a dare forma a verdetti e giudizi. Per commentare le ultime battute del calciomercato della Juventus ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Roberto Beccantini, noto giornalista vicino alle vicende bianconere. Ecco le sue impressioni:
Come commenta l’arrivo di Nicklas Bendtner?
Mi spiace per i tifosi. Illusi dalla società, dalle televisioni, dai quotidiani, dal quotidiano. Bendtner in assoluto non è male, ma non mi sembra molto lontano -come incidenza, come differenza- dagli altri attaccanti in organico.
Avrebbe preferito Berbatov?
No. Avrei preferito Cavani.
In generale la società l’ha delusa sul top player, passato da una sfilza di nomi illustri al meno quotato Bendtner?
Con quel popo’ di bilancio in rosso (94,5 milioni di euro), non avrebbe potuto permetterselo. Asamoah, Isla e Giovinco non le erano mica stati regalati. E poi il campionato italiano ha perso fascino: Calciopoli, Scommessopoli, stadi vuoti, razzismo, violenza. Al posto di Marotta, sarei stato più cauto. “Guidare” per due mesi di mercato senza il becco di un euro in tasca non è facile. Rischi di andare dove ti portano i titoli (dei giornali) e, così facendo, corri il pericolo di tamponare la pancia del tifo.
Ritiene che per la fascia sinistra servisse qualcun altro, come poteva essere Peluso, considerando che di ruolo c’è solo De Ceglie?
Avanti con De Ceglie e Asamoah che a sinistra, con il Parma, ha giocato alla grande. Senza dimenticare la duttilità di Chiellini.
Dove vorrebbe veder giocare Del Piero l’anno prossimo?
Dove pensa di poter essere felice.
(Carlo Necchi