Avranno appena due giorni di tempo, i pensionandi 2018 del settore scuola di Milano e provincia per presentare la documentazione necessaria a certificare il diritto ad andare in pensione. A darne notizia è il sito Anquap (Associazione nazionale quadri delle amministrazioni pubbliche) che nella giornata di ieri ha lamentato con un comunicato ufficiale il breve lasso di tempo nel quale i pensionandi 2018 sono chiamati a munirsi dell’ampia documentazione loro richiesta, sebbene la comunicazione sia giunta solo nelle passate ore e a ridosso del ponte del 25 aprile, con un preavviso di poco più di 48 ore. L’Inps, infatti, avrebbe fatto giungere la richiesta alle scuole solo lo scorso 23 aprile, concedendo quindi solo tre giorni lavorativi per permettere alle stesse di espletare la procedura. Non solo: la data di scadenza fissata al prossimo 27 aprile, andrebbe a coincidere con quella della circolare n. 4 per la verifica dei requisiti dei docenti dell’Infanzia e della primaria. “Nello stesso testo la circolare prevedeva che, in deroga, per i pensionamenti Scuola anno 2018, in accordo con il MIUR, sono state definite specifiche modalità operative affinché l’Istituto, entro i termini di seguito concordati, possa procedere all’accertamento del diritto a pensione, così come previsto dal citato D.M. n. 919/2017, dandone relativo riscontro al MIUR per la successiva comunicazione al personale dimissionario”, spiega ancora l’Associazione sindacale.
LA DENUNCIA DI ANQUAP
Oltre che sulla persona interessata, il diritto alla pensione in ambito scolastico ha delle grandi ripercussioni sull’intero sistema della scuola. Lo rende noto il portale OrizzonteScuola.it che ha accolto e riportato la lamentela avanzata dal sito Anquap, rammentando come la posizione che diventa vacante in seguito al pensionamento dell’interessato, comporta al tempo stesso la presenza di un posto disponibile per le immissioni in ruolo o i trasferimenti. E’ la stessa Associazione sindacale a ribadire nella sua nota ufficiale pubblicata sul proprio sito quanto sia grave il tentativo messo in essere “di scaricare la responsabilità alle Istituzioni scolastiche, che hanno sempre correttamente e diligentemente collaborato con gli Uffici preposti per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori della scuola”. Questo soprattutto alla luce del contenuto della nota Inps che in un punto preciso recita: “Si ricorda che la documentazione richiesta è essenziale per la definizione delle domande di certificazione e successivamente per la liquidazione delle domande di pensione e che, in mancanza, saremo costretti a definirle allo stato degli atti”.