Marco e Silvia Storari sono cresciuti con un pallone: uno in mano, l’altra nei piedi; «innamorati uno dell’altra» sono nati e vissuti in una famiglia di sportivi (il padre giocava in porta a livello amatoriale, mentre la madre è stata una campionessa italiana di lancio del disco). Marco difende i colori della Juventus, Silvia recentemente ha vinto i campionati regionali in Umbria di beach tennis. Il loro legame è molto forte e caratterialmente sono molto simili come conferma Silvia, che in esclusiva per ilsussidiario.net racconta i segreti del fratello gemello Marco. Sono passati tanti anni da quando in terza media Silvia trafisse con tre gol Marco; è trascorso diverso tempo da quando entrambi condividevano le medesime attività sportive: alla sera a letto presto e poche distrazioni. Marco ha iniziato nella Roma, mentre Silvia giocava a tennis prima di passare al calcio a 5 e, oggi, al beach tennis. «Siamo caratterialmente simili, ma lui – spiega Silvia – ha una grinta in più e una voglia di arrivare che l’hanno portato a vincere». Si sentono 2/3 volte al giorno e, soprattutto, prima e dopo le gare per complimentarsi a vicenda o semplicemente per chiedere lumi sulle rispettive prove.
La sorella è il primo tifoso del portiere ma anche un giudice severo: «Negli ultimi cinque anni si è migliorato molto con l’umiltà e l’impegno: prima si buttava a terra presto, adesso resta sulle gambe più a lungo e questo gli ha permesso di neutralizzare molti rigori». Inutile dire che in queste settimane si parla molto della sua posizione contrattuale e del suo dualismo con Gigi Buffon, ma Silvia – senza cadere nelle polemiche e senza rischiare i rimbrotti del fratello – non ha dubbi sul futuro da titolare di Marco: «Credo che a 34 anni debba decidere per quello che è più giusto. Non lo vedo come secondo, perché deve aspirare a continuare a crescere. Di certo si allena per scendere in campo e non per fare il secondo. Quest’anno non ha fatto rimpiangere Buffon, che resta il portiere più forte al mondo: ha dimostrato di essere in grado di fare il titolare».
Negli ultimi anni si è migliorato continuamente come ci ha raccontato anche il preparatore dei portieri della Samp Guido Bistazzoni: qual è l’allenatore con il quale si è trovato meglio? «Gli faccio mille domande anche sui giocatori, ma Marco è molto riservato, perché è un professionista serio. So che ha dei buoni ricordi di Giannatasio che ha conosciuto ai tempi del Perugia (con Gattuso), di Del Neri (ha raggiunto il traguardo della qualificazione in Champions), ma anche di Leonardo e Spalletti». Fratelli gemelli uniti da un’unica passione. «Mio fratello rappresenta un idolo, un esempio di vita. La stagione migliore l’ha fatta con la Samp, centrando l’obiettivo della Champions. L’anno scorso ho corso in tribuna d’onore per prendere la sua maglia dopo la gara Roma-Samp». Certo che per una tifosa romanista vedere sfumare così lo scudetto… «Siamo entrambi tifosi romanisti, ma se gioca Marco, tengo alla sua squadra».
Nel suo armadio custodisce gelosamente le maglie della Samp e della Juve del fratello, quella di Cassano e quella di Vucinic. Non ha più quella di Totti, reo di aver insultato il fratello. «Preferisco non tornare su questo argomento: mi basta citare quello che ha detto Marco: “Prima che una persona possa deludermi, devo stimarla”. Non aggiungo altro, anche perché – come si dice a Roma – è normale che uno rosichi quando gli prendono tiri imparabili»….