Via libera della Commissione Lavoro all’ampliamento delle garanzie per gli esodati, attraverso un emendamento alla Legge di stabilità, seppur il parere del Governo rimanga del tutto negativo. Parere contrario, secondo l’esecutivo, per ragioni finanziarie. La proposta, che ora dovrà essere ora vagliata dalla Commissione Bilancio della Camera, porta come prima firma quella di Silvano Moffa (Presidente) e di tutti gli altri membri, tranne quella del deputato del Pdl, Giuliano Cazzola che non ha partecipato alla seduta. L’ampliamento delle garanzie prevede un contributo di solidarietà pari al 3% dei redditi sopra i 150mila euro e stabilisce che nel Fondo da 100 milioni previsto dal Governo confluiscano tutte le risorse stanziate per i lavoratori esodati, pari a 9 miliardi di euro. I deputati hanno anche previsto un’ulteriore imposta sui tabacchi nel caso le risorse dovessero risultare insufficienti. Ilsussidiario.net ha raggiunto Luigi Bobba, vicepresidente della Commissione Lavoro.
L’emendamento approvato dalla Commissione Lavoro supera ogni criticità posta dal Governo?
Noi abbiamo cercato di circoscrivere in modo netto tutti i soggetti che rientrano nelle posizioni che riteniamo corrispondano a quell’impegno politico che il Governo si era preso sia a fine anno che a fine giugno. Allora il Presidente Monti aveva detto che non avrebbe lasciato nessuno senza reddito, senza pensione o senza un meccanismo di protezione sociale.
Il passaggio allarga la platea delle persone interessate?
Le famiglie che abbiamo individuato rappresentano quei reali esodati che non sono stati ancora coperti dalla legislazione che si è aggiornata, in questo anno, dal Decreto Salva Italia a oggi. Il lavoro svolto dalla Commissione è tutt’altro che generico, anzi, ha un carattere puntuale che ha individuato le fasce più critiche.
Per il 21 novembre è attesa la comunicazione ufficiale dei dati definitivi sugli esodati. L’Inps ha parlato di 220.000 lavoratori: se questo numero fosse confermato, ci sarebbe la copertura per tutti?
Al momento ci sono i 100 milioni di euro già previsti nel Ddl Stabilità. Noi abbiamo aggiunto il contributo di solidarietà sui redditi sopra i 150mila euro (prima era limitato a quelli superiori ai 300mila euro), da cui pensiamo si possano ricavare circa 400 milioni di euro. Inoltre, siamo convinti che i 9 miliardi che sono già stati predisposti dal ministero per salvaguardare 130mila esodati siano abbondanti e che quindi avanzerà qualcosa. Infine, abbiamo stabilito anche una clausola di salvaguardia che scatti qualora tutte le risorse citate sinora non siano sufficienti, attraverso una maggiore tassazione dei tabacchi.
Attraverso questi provvedimenti si potranno aiutare gli esodati, ma non si inciderà sulla riforma delle pensioni.
Assolutamente no: non mettiamo in discussione in alcun modo i principi generali della riforma, basata sia sull’aumento dell’età pensionabile che sull’estensione del metodo contributivo per tutti. Ciò che abbiamo stabilito non ha nulla a che vedere con le norme scritte. Abbiamo solo voluto tutelare nel modo più appropriato, sulla base dell’impegno politico che si era preso l’Esecutivo, quei soggetti che avevano perso il lavoro o avevano dato dimissioni concordate con l’azienda o, ancora, si trovavano in mobilità. Vale a dire quelle persone che avevano fatto i loro conti sulla base delle regole precedenti e che si sono poi trovate di fronte a un “precipizio”. Tutelare questi soggetti era assolutamente necessario.
Perché si è finiti col tassare i più ricchi?
Perchè se una delle tre parole chiave del Governo Monti è equità è giusto che chi ha un reddito annuo sopra i 150mila euro (anche se immagino non sarà particolarmente felice) venga tassato per fornire risorse destinate ai soggetti più deboli.
Bersani aveva detto che il Pd non avrebbe mollato la presa sul tema esodati. Dunque il risultato del voto è una vittoria per il vostro partito.
No, credo che sia una vittoria della Commissione che su questo tema, ormai dalla fine dello scorso anno (con il Milleproroghe), ha lavorato in modo concorde e comune, attraverso un’azione che ha visto insieme non solo le forze che sostengono l’Esecutivo, ma in alcuni casi (come in quello di questo emendamento) anche la Lega e l’Idv. La Commissione ha preso molto sul serio le istanze e le problematiche che venivano dal mondo reale e ha cercato tenacemente e pazientemente di trovare soluzioni. I due Decreti fatti dal Governo in seguito al Milleproroghe e il provvedimento successivo, che hanno stanziato nove miliardi per gli esodati, non sono frutto di un evento accidentale, ma di una nostra azione costante di incalzamento nei confronti dell’Esecutivo. Del resto, questo è l’ultima possibilità per varare disposizioni normative che stanzino risorse e non va persa per nessun motivo.