Girandola di gol allo stadio Olimpico: una partita nata bagnata e morta fortunata si conclude col punteggio di 4-2 per la Roma, che supera il Parma e completa la sua classifica allineandosi alla voce partite giocate. I giallorossi si portano a meno 8 punti dalla Juventus capolista e sperano: nel frattempo da stasera intascano la certezza di arrivare come minimo terzi (la Fiorentina attualmente quarta si trova a 52 punti, e non può più raggiungere la banda Garcia). Il Parma invece rimane sesto (47 punti) alle spalle dell’Inter (49): l’Europa League è ancora in visuale. I gol, tre per tempo: nel primo vantaggio di Gervinho, pareggio di Acquah e subito dopo Totti, per un trittico di emozioni in rapida successione (12′-15′-16′); nel secondo Pjanic (49′) e Taddei (82′) arrotondano il punteggio e Biabiany (90′) gli dà le esatte dimensioni. Roma e Parma saranno di nuovo in campo nel week-end, per la trentaduesima giornata: i giallorossi sfideranno il Cagliari al Sant’Elia (domenica 6 aprile ore 15:00) mentre il Parma riceverà il Napoli, nel posticipo delle 20:45.
Le premesse non erano le migliori ma oggi effettivamente è un altro giorno: le due squadre sono tornate in campo senza badare ai convenevoli ed accelerando subito, offrendo una prima fetta di partita pirotecnica ed un primo tempo molto acceso e divertente. Nella ripresa il ritmo è logicamente calato ma non troppo: altri tre gol hanno punteggiato una seconda parte di gara sempre viva.
Roma spettacolare a tratti ma essenzialmente furba, perché capace di sfruttare al massimo le debolezze avversarie. Le cifre indicano più Parma: 11-12 il computo delle conclusioni, 48-52% il possesso palla, 8’43”-10’39” la supremazia territoriale a favore dei ragazzi di Donadoni; la grandezza giallorossa si misura nelle caselle più importanti: quelle dei gol e della pericolosità (indice dell’84% contro il pur elevato 54% del Parma). Ulteriore conferma della grande organizzazione di una squadra che sa essere pratica ancorché arrembante. Qualche appunto: Destro meno efficace partendo dal lato omonimo (Totti giocava più al centro), Torosidis un pò in difficoltà a sinistra e un Taddei formato spallettiano oltre ai soliti noti. Interessante infine la fase di non possesso palla: per lunghi tratti la Roma ha passato l’iniziativa al Parma senza però concede il minimo spazio nella metacampo difensiva, tra un pressing efficace ed un’ottima copertura dello spazio. Meno motivazioni immediate e più cerotti per la squadra di Donadoni, che ciononostante ha reagito immediatamente al primo gol incassato pareggiando in un batti baleno. Senza Paletta e Felipe la difesa ha faticato molto di più concedendo troppi spazi ad un attacco ampio come quello giallorosso; d’altra parte la squadra non ha mai rinunciato a lanciarsi all’attacco ma non è quasi mai riuscita a costruire nella metacampo romanista, meglio occupata dalle maglie avversarie. Nel secondo tempo è emersa anche la stanchezza che ha reso le azioni d’attacco più prevedibili: in questo senso si è sentita l’assenza di Cassano. Ha saputo tenere in mano le redini di una partita a tratti schizofrenica, e in altri momenti più tranquilla. Limita gli interventi al minimo necessario e il gioco ne trae beneficio. Due gol annullati alla Roma: fuorigioco ben segnalati.
Il primo tempo di Roma-Parma, partito dal 9′ minuto di gioco, è terminato sul punteggio di 2-1 a favore dei giallorossi. Avvio pazzesco: prima un’occasione per parte con Schelotto e Maicon protagonisti, poi il finimondo. Al 12′ Gervinho entra in area dalla sinistra e tocca per Totti, gran passaggio di prima per Destro che gira a rete senza perdere tempo: palo pieno ma sulla respinta c’è ancora l’ivoriano che non può davvero sbagliare (nemmeno lui!). Al 15′ il pareggio del Parma; un pallonetto di Molinaro al centro dell’area romanista trova Acquah, che controlla di petto e nel frattempo riesce a girarsi in volo, calciando poi di prima intenzione col destro in mezzo ai difensori: palla nell’angolino basso alla destra dell’incolpevole De Sanctis, primo gol in carriera per il ghanese ed è un piccolo capolavoro. Ma non è finita perché la Roma non ci sta e reagisce da grande; nel minuto successivo (16′) Pjanic accelera nella parte destra della metacampo avversaria, trottola sino al limite e crossa basso per Totti che da posizione centrale gira di prima: parabola precisa che gonfia la rete alla sinistra di Mirante, che nulla può. Nel prosieguo il ritmo si placa un pò e non potrebbe essere altrimenti, ma la sfida resta pimpante e pronta e regalare emozioni. Due gol annullati alla Roma: 13′ lancio da destra di Maicon, Gervinho colpisce al volo incrociando col sinistro e trova un gol strepitoso, giustamente invalidato per l’offside dell’ivoriano. Al 23′ fuorigioco di Gervinho che mette al centro per Destro: l’attaccante fa gol da due passi ma il compagno lo ha sevito partendo da posizione irregolare. Migliore in campo Roma: Gervinho voto 7 Come al solito fa un pò di tutto: molto casino costruttivo ma anche due gol (uno annullato). Peggiore in campo Roma: Torodisidis voto 5: un pò distratto in fase difensiva: Schelotto lo scavalca più di una volta. Migliore in campo Parma: Acquah voto 7: è in forma e si vede, corre come suo solito ma stavolta si regala anche un gran gol. Peggiore in campo Parma: Cassani voto 5 potremmo “punire” Molianro che da centrale difensivo lascia qualche spazio di troppo, ma è un ruolo non suo quindi la palma momentanea spetta a Cassani, che soffre molto Gervinho dalla sua parte. (Carlo Necchi)
Roma
Subisce due gol ma non può davvero farci nulla: sia Acquah che Biabiany pescano il jolly.
Partenza sprint poi a lungo andare si acquieta anche per sorvegliare l’ex compagno Biabiany. Ogni tanto si rialza in pressing e l’Olimpico gode.
L’unica concessione è per Acquah che si arrangia da par suo ma resta più una colpa di gruppo, nel prosieguo è il solito sceriffo che detta legge in area e province.
Un bravo manzoniano, scagnozzo di fisico e maniere spicce: annichilisce le preghiere di Amauri con una marcatura cattiva e puntuale. Come Benatia ha un’esitazione nel gol di Acquah.
Impiega un pò troppo a prendere le misure a Schelotto, cui concede due-tre volte l’ingresso in area; meglio nella ripresa quando è più aiutato.
Assist, gol, dedica alla mamma (e a sè stesso: 24 anni): efficacia e dolcezza. La solita ricerca del bello ma anche una certa inquietudine, che lo porta a muoversi quasi freneticamente.
Dal casello centrale il Parma non passa, deve provare ad allargarsi: il solito gran lavoro di protezione alla difesa e partecipa al possesso palla (70 passaggi riusciti)
Commovente. Si impegna più di tutti in un pressing costante, è quasi sempre ben posizionato e riesce persino a segnare dopo quasi due anni e mezzo (ultimo gol 21-12-2011, a Bologna): l’Olimpico è tutto per lui.
Partendo decentrato deve sgobbare di più ed anche per questo è meno lucido in area. Nemmeno troppo fortunato: traversa di testa nel primo tempo dal 58’FLORENZI 6 Si muove molto come suo solito, sbaglia un paio di rifiniture ma è lui a crossare bene in mezzo per la capoccia di Taddei.
Nel primo tempo ha illuminato con gol e qualche passaggio dei suoi, nel secondo è parso un pò in riserva ma non ha rinunciato ad aiutare la squadra dal 76’M.BASTOS s.v. Un paio di accelerazioni vogliose ma non ha particolare modo di mettersi in mostra.
Disordinato e decisivo come sempre: è lui ad aprire la scatola delle emozioni con un gol di rapina. Ne segna un altro difficilissimo, annullato per fuorigioco, poi apparecchia il tris di Pjanic con una percussione insistita dall’85’LJAJIC s.v. Entra con voglia di fare ma non ha il tempo per segnare il tabellino.
All.GARCIA 7 Si arrabbia per i due gol subiti ma sa che è difficile chiedere di più: incita i suoi a non accontentarsi e a pressare, accontentato quasi in tutto.
(Carlo Necchi)
Parma
Difficile attribuirgli colpe dirette per i gol subiti: nelle uscite si fa rispettare.
Primo tempo di sofferenza e squilibrio difensivi, nel secondo è costantemente all’attacco e spesso al cross, senza troppi risultati.
E’ il difensore più efficace, non a caso l’unico di ruolo o quasi: deciso nei contrasti prova anche ad uscire palla al piede.
Esperimento centrale: rimandato. All’inizio è più volte fuori posizione, poi si riassesta ma i buoi sono andati; salva però un gol quasi fatto anticipando Florenzi nel finale.
Destro incide meno di Gervinho dall’altra parte, anche merito suo che ne controlla i movimenti. E’ lui a lanciare Acquah in area per il momentaneo 1-1.
Mostra la solita valenza atletica muovendosi in lungo e in largo e segna un gol sa Power Ranger: controllo, giravolta e destro vincente in un fazzoletto spaziotemporale dal 71’MUNARI 5,5 Più fresco ma meno dinamico del predecessore, non riesce a spacchettare la trequarti nemica.
Meno benzina del solito e cruscotto più appannato: la regia è insistita ma non abbastanza illuminata, spesso si limita al lancio nel mucchio.
Paga il gap di rapidità rispetto ai dirimpettai: più volte è dove deve essere ma altrettanto spesso insegue più che incidere, nè riesce a trovare spazi per inserirsi alla sua maniera dall’85’J.MAURI 5,5 Classe ’96 già visto contro l’Udinese, entra e si fa ammonire.
Si muove con i tempi giusti ma spreca un paio di situazioni favorevoli in area; a lungo andare si appiattisce sull’esterno e partecipa meno dall’85’PALLADINO 6 Entra nell’azione dell’ultimo gol: porge un buon pallone a Biabiany.
Impegno evidente ed indiscutibile, ma tra Benatia e Castan come si suol dire non ne becca mezza.
Al contrario di Schelotto cresce alla distanza, abbassando il raggio d’azione di Maicon e concludendo in bellezza, col quinto gol in campionato.
All.DONADONI 5,5 Deve arrangiarsi senza Paletta, Felipe e Cassano ovvero due titolarissimi e mezzo: la difesa ne risente inevitabilmente ma non convince il cambio Acquah-Munari.
(Carlo Necchi)