Attacca. Come suo solito. Sulla pagina Facebook dell’ex direttore sportivo della Juventus compare un articolo pubblicato su ju29ro.com, diviso in due parti ma con riferimento alla vicenda di Calciopoli, che come noto non si è ancora conclusa. Nella prima parte il riferimento è alle parole di Giancarlo Abete, presidente federale che, commentando la partita della Nazionale allo Juventus Stadium che espone lo scudetto con il numero 31, aveva detto “Agnelli segue il conteggio del cuore, poi c’è quello della FIGC”. Di fatto la tesi è che Abete abbia parlato di “Italia patria del Diritto” quando invece la causa della Juventus presso il Tar, con una richiesta di risarcimento per una cifra vicina ai 444 milioni di euro, sia ancora pendente, e ora bisognerà aspettare fino al giugno del 2014 (precisamente, il giorno 17). Ma l’articolo è anche l’occasione per ricordare come venerdi 20 settembre debba partire il processo d’appello di Calciopoli, che tuttavia potrebbe ancora slittare causa astensione dalle udienze indetta dalla Giunta dell’Unione delle Camere Penali; Moggi però ha già detto la sua su Sportitalia, intervenendo sulla questione e promettendo battaglia in aula: “Ci sono novità veramente importanti, strada facendo si sono provate, fortunatamente il tempo è galantuomo e i miei legali hanno scoperto che la Juventus era la squadra che pativa qualcosa e non faceva patire gli altri”. Quello che l’ex dirigente ha sempre sostenuto: che nella realtà dei fatti la Juventus fosse stata la società danneggiata, e non quella che aveva danneggiato gli altri. Già nell’udienza di luglio i legali difensori di Moggi, Prioreschi e Trofino, avevano chiesto che le intercettazioni, già facenti parte delle 170.000 allegate al fascicolo, fossero ascoltate e non semplicemente lette; perchè lì sta la prova, secondo loro e secondo Moggi, dell’innocenza della Juventus e del coinvolgimento di altre società che “sono rimaste in serie A, cosa che non è successa a noi che invece avremmo potuto tranquillamente restarci”. Dunque, tra poco si potrebbe ribaltare l’intero quadro: questo è quello che spera Luciano Moggi, e questo è quello che sperano tutti i tifosi della Juventus.