Accogliendo l’istanza di rinvio presentata ieri dalla Lega Nord, i giudici della Corte Costituzionale hanno deciso di far slittare al prossimo 20 gennaio l’esame sull’ammissibilità del referendum abrogativo della legge Fornero in materia di pensioni. Proprio il Carroccio, che ha promosso il referendum, non avendo ricevuto corretta notifica non ha potuto depositare il memoriale difensivo. E’ stato anche reso noto che oggi la Consulta affronterà il vaglio dell’ammissibilità dei quesiti referendari in materia di geografia giudiziaria.
È atteso per la giornata di oggi il verdetto della Corte Costituzionale sull’ammissibilità del referendum abrogativo della legge Fornero tra i cui promotori c’è la Lega Nord. Ieri Roberto Calderoli ha annunciato che il comitato promotore del referendum ha chiesto al Presidente della Consulta di rinviare la decisione, perché “come comitato non abbiamo mai ricevuto né ci è stata notificata la comunicazione rituale prevista dall’articolo 33 comma 2 della legge 352/70. Tutto questo ci ha reso impossibile il deposito della difesa scritta di cui al comma 3 del medesimo articolo 33, essenziale per l’esposizione delle nostre ragioni”.
In attesa di sapere cosa accadrà, Cesare Damiano, Presidente della commissione Lavoro della Camera, sostiene che a prescindere dal verdetto della Consulta occorre mettere mano al sistema previdenziale. “Il Pd – ha detto – ha presentato alcune proposte sulle quali il Governo dovrà confrontarsi. La prima è quella di ‘quota 100’ e la seconda è la possibilità di andare in pensione a partire dai 62 anni con 35 di contributi con una penalizzazione massima dell’8%”. Anche in questo caso non resta che attendere per capire se Poletti e Renzi recepiranno le richieste.