Per una volta, la storia non inizia da un mal di pancia… o forse sì? Quando Edinson Cavani ha firmato per il , le prime notizie “trasversali” riguardavano Zlatan Ibrahimovic e la sua possibile convivenza con il Matador. Non tanto in campo, quanto mentalmente: lo svedese è campione abituato a reggere da solo l’attacco, a essere prima stella, a non condividere il palcoscenico con altre stelle. Ebbe problemi in tal senso a Barcellona: arrivò dichiarando che il blaugrana era il suo sogno, se ne andò un anno dopo avendo litigato con tutti perchè c’era un certo Leo Messi che dominava la scena. Adesso, dopo la vittoria nel campionato francese, Ibra potrebbe già lasciare: c’è più di un indizio, non solo la questione Cavani. Per esempio, che Carlo Ancelotti con cui l’attaccante si è trovato benissimo siede adesso sulla panchina del Real Madrid. E poi, il fatto che le Merengues sognano l’ingaggio di un grande giocatore. Ricapitolando: Gareth Bale è il primo obiettivo ma al momento pare dura che si sposti dal Tottenham, Luis Suarez è il desiderio enorme dell’estate 2013 ma Brendan Rodgers non molla di un centimetro. E allora, ecco l’idea Ibrahimovic: perchè, pensateci per un attimo, cosa significherebbe per il Real Madrid vincere la Champions League con lo svedese in campo, beffando il Barcellona dove Ibrahimovic aveva fallito e dove muove i primi passi europei Neymar, regalando al tempo stesso la prima gioia europea allo svedese? Impagabile al Santiago Bernabeu, e Florentino Perez, che è presidente “emozionale”, lo sa bene.
Intanto Ibrahimovic il suo messaggio lo ha mandato. Non solo prima dell’amichevole tra il suo PSG e i blancos, quando aveva corretto il traduttore che aveva riportato male le parole su Cristiano Ronaldo e sul fatto che fosse il migliore di tutti. Quasi una sfida, come dire: “Il migliore sono io, e se vengo dove giochi tu te lo dimostro”. Non solo: anche dopo la partita, quando a Sky Sport ha confessato che “il Real Madrid è una grande squadra, sta lavorando duramente perchè è in fase di preparazione”. E ancora: “Ho parlato con Ancelotti, ma solo di piccoli dettagli”. Che magari, chissà, riguardano la sua posizione in campo e il fatto che per lui è pronto a mettere sul mercato Karim Benzema. E qui entra in gioco il Milan: che l’attaccante francese ce l’ha nei pensieri da tempo, con il sogno magari nemmeno troppo proibito di una coppia offensiva formata da lui e Mario Balotelli. Quest’anno si gioca con il trequartista: dal punto di vista del modulo si può decisamente fare, resta solo da capire dove i rossoneri troveranno le risorse economiche per sopportare il prezzo del cartellino e quello dell’ingaggio. Adriano Galliani e Silvio Berlusconi ci hanno però abituati ai grandi colpi di fine estate: da Ronaldinho a Robinho passando per lo stesso Ibrahimovic, il Mister X del Milan sono sempre arrivati tardi, quando ormai nessuno si aspettava più nulla dal calciomercato in entrata. Con Benzema si potrebbe ripetere la storia, ma la conditio sine qua non è che Ibrahimovic diventi un calciatore del Real Madrid. Succederà?