LAVORO – Allarme Ue: si rischia bassa crescita dell’occupazione – Dalla Commissione europea è arrivata una conferma sul trend del mercato del lavoro: sembra essersi fermata la corsa della disoccupazione, con una sorta di stabilizzazione del suo livello. Tuttavia, il problema più grave sembra il fatto che le politiche di risanamento dei conti pubblici messe in atto dai governi stanno mettendo a rischio la ripresa e la possibilità di creare nuovi posti di lavoro.
È questo il risultato dello studio mensile sull’occupazione basato sui dati di agosto e settembre. Secondo lo studio, «il deterioramento dell’occupazione in Europa sembra essersi fermato nel secondo trimestre, quando l’’occupazione ha ripreso a salire, dello 0,2%, per la prima volta in due anni». Oggi i disoccupati in Europa sono 23,1 milioni, il 4% in più dello scorso anno e il 45% in più rispetto al marzo del 2008, quando la disoccupazione era ai minimi storici. Inoltre, prosegue il rapporto, con la ripresa economica che, seppur fragile, procede ad un passo più svelto del previsto, l’occupazione sembra proiettata per quest’anno verso una crescita migliore delle attese.
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Resta però l’incertezza legata alle diverse condizioni dei Paesi Ue: «Le condizioni del mercato del lavoro restano fragili, e il passo della ripresa negli Stati membri sarà molto differente», si legge nel rapporto di Bruxelles. In generale, gli sviluppi nei 27 dimostrano l’impatto positivo sull’occupazione delle misure prese durante la crisi, come il ricorso a forme di contratti part-time o temporanei e aumento della flessibilità interna alle aziende. Ma questa forma di «tesoreggiamento» del lavoro, porterà «a una bassa crescita dell’occupazione, almeno nella prima fase della ripresa economica», conclude lo studio.