Il primo tempo della partita d’andata della finale di Coppa Italia primavera si chiude sul risultato di 2-0 per la Roma, che sta espugnando lo Juventus Stadium, impresa che tra i “grandi” non è ancora successa a nessuno. I ragazzi di De Rossi padre hanno iniziato in modo travolgente e dopo neanche venti minuti avevano già costruito il doppio vantaggio con le reti su rigore di Viviani e di Tallo. In seguito sono cresciuti i bianconeri, ma senza trovare quel gol che avrebbe riaperto la partita. Ottima notizia per la Roma che nel ritorno potrà contare – come minimo – sui due gol segnati fuori casa. La Roma nei primi venti minuti sembra quasi l’Arsenal o il Barcellona delle ultime due serate di Champions League. Non è la Juventus a tradire, semplicemente è la Roma ad essere perfetta. I due gol arrivano dunque meritati. Per il primo passano pochi minuti, quando Viviani trasforma in modo splendido (tiro potente nell’angolino) il rigore concesso giustamente dall’arbitro per fallo di Appelt (ammonito) su Ciciretti. I ragazzi di De Rossi giocano alla grande, e il raddoppio arriva in modo piuttosto logico, anche se non nell’azione più bella: si tratta infatti di un colpo di… spalla di Tallo su azione da calcio d’angolo. A spiazzare Branescu – protagonista di altri buoni interventi – provvede pure una ulteriore deviazione di Gouano. Poi la Juventus inizia a reagire, e la partita diventa equilibrata e combattuta. Dopo la mezz’ora si compie la metamorfosi: nella parte finale del primo tempo è di fatto un monologo dei padroni di casa, che però – a differenza dei giallorossi – non riescono a trovare la rete, ed esaltano anzi le qualità del portiere Pigliacelli. Per la Juventus ora è davvero dura: staremo a vedere se mister Baroni riuscirà ad inventarsi qualcosa per ribaltare la situazione.
PAGELLE PRIMO TEMPO
JUVENTUS VOTO 6 – Pessimo inizio (per merito della Roma), ma poi si rialza: i bianconeri avrebbero meritato un gol nell’ultimo quarto d’ora.
ROMA VOTO 7 – Davvero straordinari i giallorossi nella prima metà del tempo. Poi calano un po’, ma sarebbe stato disumano il contrario.
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