“Nei decreti delegati sul fisco c’è lo spazio per modificare in meglio le norme sulle partite Iva”. Lo ha detto questa mattina Matteo Renzi ai microfoni di Rtl 102,5, spiegando di voler riuscire a presentare tutta la riforma fiscale “il 20 febbraio”. Il premier risponde così alle numerose polemiche avanzate contro il governo nei giorni scorsi a seguito della stangata sui contributi e l’introduzione del nuovo regime dei minimi che lo stesso Renzi ha definito come “l’autogol più clamoroso” del suo esecutivo. Prima dell’approvazione della legge di stabilità, infatti, le partite Iva fino ai 35 anni potevano contare su un’aliquota fiscale agevolata al 5% che adesso è stata portata al 15% senza limiti di età. Sono poi aumentati anche i contributi all’Inps, con l’aliquota che nel 2018 passerà dal 27 al 33%. Secondo le associazioni di categoria, quanto deciso “renderà ancora più insostenibile la vita di autonomi e professionisti. Nel momento in cui si stanziano risorse per dipendenti (80 euro), imprese (irap), artigiani e commercianti (minimi + inps), è paradossale che il lavoro autonomo e professionale divenga il bancomat dello Stato, spingendo sotto la soglia della povertà intere generazioni di lavoratori indipendenti”.