Multa salata e un mese fuori rosa per chi infrangerà la regola delle sostituzioni. Antonio Conte è stato chiaro: alla Juventus non si transige. Il caso è “scoppiato” quando Andrea Pirlo, sostituito contro Inter e Verona, non si è fermato in panchina ed è invece andato subito negli spogliatoi. “Con Andrea non c’è stato bisogno di un chiarimento”, ha spiegato Conte nella conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Chievo; ma intanto ha dato disposizioni ferree. “Da oggi, chi non si siederà in panchina per seguire il resto della partita con i compagni dopo la sostituzione sarà multato fortemente e messo fuori rosa per un mese. A meno che non esca in barella”. Un messaggio forte: per Conte la cementazione del gruppo si crea anche attraverso questi piccoli dettagli. Un segnale da parte di un uomo che ha vissuto l’epoca da “sergenti” di Luciano Moggi e Marcello Lippi, dove le tribune punitive erano una normalità, ma un segnale che intende guardare solo in casa bianconera. Nessun riferimento al caso di Mario Balotelli, anzi il tecnico salentino non ha voluto commentare la squalifica di tre giornate e il ricorso rientrato da parte dei rossoneri. “Mario è un giocatore del Milan ed è giusto che di lui parlino i loro addetti ai lavori. Il Milan non è ancora nei miei pensieri”. Lo sarà presto: la Juventus affronta, dopo il Chievo, due partite importanti contro Torino e Galatasaray (quella di Champions League è vicina all’essere fondamentale), poi arriveranno i rossoneri. E, a proposito, Conte ci ha tenuto a sottolineare che la sua squadra sta crescendo sul piano del gioco ma ancora c’è qualcosa da limare. “Non possiamo prendere un cazzotto ogni volta prima di restituirne due. Andare sotto non deve diventare un’abitudine, dobbiamo migliorare sui calci da fermo. Ad ogni modo, ero più preoccupato quando abbiamo vinto 4-0 e 4-1 contro la Lazio; allora la mia Juventus non mi era per niente piaciuta, preferisco di gran lunga tirare 52 volte in porta e fare appena tre gol, per sfortuna o bravura del portiere avversario”. Un avvertimento: contro il Chievo, Conte vuole vedere i bianconeri assaltare la porta di Puggioni senza soluzione di continuità. Oltre al sostegno che dovrà arrivare dai sostituiti, è chiaro.