L’ennesimo tira a molla tra Parlamento e burocrati mette e repentaglio la tutela di circa 10mila esodati. Il provvedimento ideato dalla commissione Lavoro della Camera era stato, a suo tempo, bocciato dalla commissione Bilancio. Dopo un serrato confronto tra le due, era stato trovato il sistema per tutelare altre 10.130 persone danneggiate dall’innalzamento dell’età pensionabile introdotto dalla riforma Fornero: si era deciso di istituire (con la Legge di stabilità) un fondo di 100 milioni di euro, ove far confluire i risparmi provenienti dai 9 miliardi individuati, in precedenza, per salvaguardare i primi 120mila esodati. Ma i tecnici del Servizio di bilancio del Senato hanno stabilito che, ancora una volta, non c’è copertura sufficiente. Il provvedimento rischia di naufragare? La risposta è notevolmente complicata dal fatto che il Pdl, al Senato, si è astenuto dal voto sul maxiemendamento al dl sviluppo, sul quale era stata posta la questione di fiducia da parte del governo. IlSussidiario.net ha fatto il punto della situazione con Paolo Nerozzi, senatore del Pd ed esponente della commissione Lavoro. «Dopo la recente decisione del Pdl, qualunque ragionamento sul da farsi concreto, sui provvedimenti effettivi, sulle misure e sui meccanismi attuativi diventa estremamente complicato. Sta di fatto che, comunque vadano le cose, una sistema per porre rimedio alla situazione degli esodati, in un modo o nell’altro va trovata». Nonostante la crisi di governo aperta dal Pdl, la fiducia sul dl sviluppo è passata. Resta da capire quale sarà l’atteggiamento del partito che detiene ancora la maggioranza relativa in occasione dell’esame della Legge di stabilità, contenente, per l’appunto la misura relativa agli esodati. «Spero, per gli esodati, che venga approvata. Purtroppo è particolarmente difficile interpretare le reali intenzioni del Pdl in questo momento. Attualmente, infatti, non sta cambiando idea una volta al giorno ma, almeno, più volte all’ora. Comunque vada, deve essere necessariamente varata. Per il Paese».
Al netto della posizione del Pdl, resta il nodo fondamentale. Secondo i tecnici, la copertura per salvaguardare quei 10mila esodati non è sufficiente. «Credo che i tecnici dovrebbero iniziare a fare seriamente il proprio mestiere. Non mi sembra proprio che, nel costruire questi provvedimenti, abbiano dato prova di grandi capacità. A partire dalla Ragioneria di Stato».
Perché il Parlamento non riesce a non farsi scavalcare di continuo dai funzionari dei ministeri? «Io so soltanto che siamo di fronte a un problema politico, e a un’enorme ingiustizia nei confronti di chi è rimasto o rischia di rimanere senza pensione da reddito e da lavoro. E va sanata. I tecnici farebbero meglio a pensare agli stipendi favolosi che hanno. Viviamo una situazione drammatica e non possiamo continuare a dipendere da un piccolo gruppo di persone che decide per tutti gli altri».
(Paolo Nessi)