Il calcio è un business non è un hobby. La pensa così, nel tipico stile americano, il presidente della Roma, James Pallotta. Intervistato dal Financial Times, uno dei quotidiani più autorevole in materia economico-finanziaria, il patron giallorosso ha spiegato: “Stiamo facendo di Roma un brand. Le squadre di calcio in Italia passano di mano in base ai ricavi, ma anche ad una certa quantità di ego. Noi non lo abbiamo fatto per l’ego. Le squadre di calcio dovrebbero essere gestite come un business, non come un hobby. Stiamo cercando di portare molta professionalità al club usando le migliori esperienze dei team sportivi americani, che su questo fronte non hanno rivali. Prima del nostro arrivo non c’erano social media. Zero. La precedente proprietà non ha fatto nulla, dimenticandosi di Facebook o Twitter. Non c’era alcuna gestione dei tifosi”. Un’impresa ardua quella di Pallota ma la strada intrapresa, a meno a livello di marketing, sembra quella giusta: accordo con la Nike, valorizzazione dei social network e del sito, un nuovo logo (tanto contestato dai tifosi), sponsorship con Disney e altro ancora.
In parallelo però, bisognerà fare grande la Roma anche a livello tecnico/sportivo, con acquisti di prima fascia. Il calciomercato giallorosso (come del resto quello della maggior parte delle squadre di Serie A) continua ad essere bloccato, tante idee ma poche mosse concrete. Oggi dovrebbe comunque essere il giorno di Mehdi Benatia, nazionale marocchino in forza all’Udinese, con il quale l’accordo c’è ormai da quasi un mese. L’agente di Nico Lopez, baby attaccante capitolino, si incontrerà quest’oggi con i friulani e se arriverà la fumata bianca ci sarà il lasciapassare anche per Benatia. Il nord-africano potrebbe quindi divenire a breve il primo colpo ufficiale dell’era Garcia. Il tecnico francese arriverà quest’oggi a Trigoria per visionare le stanze tecniche e iniziare a prendere confidenza con il nuovo ambiente.