La legge Fornero “ha evidenziato alcuni limiti, è molto rigida e ha una scalino molto alto: abbiamo bisogno di ridurre gli elementi di rigidità e di trovare una risposta alle problematiche sociali più acute, quindi ci lavoreremo”. Lo ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, a margine di un convegno di Unindustria Bologna tenutosi oggi. “Abbiamo una nuova squadra dirigente dell’Inps, ragioneremo su queste cose e faremo le proposte che devono essere fatte”, ha spiegato ancora Poletti.
Mentre si studia un possibile intervento sulle pensioni da realizzarsi con la prossima Legge di stabilità, lo Spi-Cgil avanza delle richieste per gli attuali pensionati. In particolare, oltre a una revisione del sistema di perequazione automatico, viene chiesta l’estensione del bonus da 80 euro, che pure doveva essere approvata con l’ultima manovra finanziaria, dopo la promessa fatta da Renzi lo scorso anno. Difficile che si possano trovare risorse per finanziare tale misura, tanto più che anche una modifica della legge Fornero comporterebbe un aggravio dei costi per i conti pubblici.
Mentre si prospetta l’arrivo di un meccanismo di flessiblità nelle pensioni, una piccola riforma in questo 2015 per i pensionati ci sarà a partire dal 15 aprile, quando avranno a disposizione, come i lavoratori dipendenti e subordinati, il 730 precompilato. Sarà scaricabile on line, ma gli anziani potranno anche rivolgersi al proprio Caf, come hanno già fatto negli ultimi anni per il Cud, per essere assistiti anche in questa operazione.
Cesare Damiano, Presidente della commissione Lavoro della Camera, in un’intervista a Il Manifesto boccia le ipotesi di prestito pensionistico e di sussidio per i lavoratori che restano senza lavoro a pochi anni dalla pensione. Per l’ex titolare del welfare, si tratta di strumenti che non risolvono il problema. Per questo ritiene sia necessario introdurre la flessibilità da lui proposta con un disegno di legge. Damiano ha anche detto di essere contrario a un taglio delle pensioni retributive, purché esse non superino i 5.000 euro.
Mentre si ipotizza una riforma delle pensioni nel 2015 per introdurre una qualche forma di flessibilità, gli attuali pensionati evidenziano le difficoltà che devono affrontare. Roberto Messina, Presidente di FederAnziani, ricorda che secondo l’Istat ci sono quasi 900.000 anziani in povertà assoluta. Un numero che rischia di aumentare non solo per il potere di acquisto decrescente delle pensioni minime, ma anche perché i pensionati di domani rischiano di trovarsi con assegni bassi. Forse anche per questo in Parlamento continua l’esame del disegno di legge per il prestito vitalizio ipotecario. In pratica gli anziani che sono proprietari di una casa potranno far prestare soldi (fino al 40% del valore dell’immobile) da una banca dando in garanzia il proprio appartamento. Si tratterebbe di un vitalizio fino alla morte. Gli eredi avrebbero poi due opzioni: rimborsare il prestito alla banca e tenersi la casa oppure venderla definitivamente e dando poi all’istituto di credito quel che gli spetta.