Il Napoli cede di schianto all’Atalanta al San Paolo. Finisce 3-1 per gli orobici, che mettono un mattone importantissimo sull’edificio salvezza. Gli azzurri invece vedono allontanarsi il terzo posto, perchè la distanza resta immutata ma adesso c’è una giornata in meno da giocare. E’ stata una partita che il Napoli ha condotto sul piano del possesso palla (57%), palloni giocati (568 contro 446), supremazia territoriale (12 minuti contro 8) e pericolosità (un minuto in più per i partenopei), ma già il dato dei tiri sorride agli orobici: 14 contro 10. Il Napoli, insomma, ha provato a fare la partita, ma arrivato ai 16 metri ogni volta si schiantava contro un muro di gomma formato dai difensori bergamaschi. Nel Napoli Fernandez prevale per passaggi riusciti e palloni recuperati, ma poi l’argentino è mancato nelle chiusure fondamentali; Moralez e Bonaventura i più propositivi nell’Atalanta, sono i due che hanno fatto la differenza con il loro movimento e i tiri tentati. Ci sono stati ben 6 ammoniti, due nel Napoli e quattro nell’Atalanta, e l’espulsione – esagerata – di Pandev; ma non è stata una partita cattiva.
L’Atalanta passa già al decimo minuto. Moralez riceve palla sulla sinistra e premia la sovrapposizione interna di Bonaventura; sinistro di prima intenzione che fulmina De Sanctis sul palo lungo, dove il portiere non può arrivare. Rete di pregevole fattura, l’1-0 ospite è servito. Il Napoli ci mette un amen a rimetterla in piedi: è il 13′ quando Pandev si impossessa del pallone prima della metacampo avversaria e parte centralmente in velocità; arrivato al limite scarica per Lavezzi sulla sua sinistra, il Pocho viene contrastato ma riesce comunque a far partire il rasoterra. Consigli respinge male, sorpreso dalla traiettoria, il pallone resta lì e Lavezzi non può sbagliare il tap in. Dopo di che succede poco fino alla fine del primo tempo e per i primi 10 minuti della ripresa. Al 57′ ecco il 2-1 dell’Atalanta: Schelotto riceve centralmente, al limite, da Peluso; controllo dell’italo-argentino e girata verso la destra, dove Bellini si inserisce nella voragine creata dall’assente difesa del Napoli. Stop, e conclusione acrobatica a battere De Sanctis: altro gol davvero bello per i nerazzurri bergamaschi. Il 3-1 arriva 11 minuti più tardi e porta la firma di Carmona, che raccoglie una respinta di testa di Gargano, approssimativo nell’indirizzare centralmente; nessuno chiude sul centrocampista orobico che al volo tiene la palla bassa e fulmina De Sanctis all’angolino. Il sigillo sul meritato trionfo dell’Atalanta.
“Sconfitta meritata: l’Atalanta aveva più energie di noi”. Così Walter Mazzarri, molto onesto, sul pesante kappaò del suo Napoli. “E’ un momento in cui abbiamo tanti infortunati e paghiamo la stanchezza, abbiamo risentito della Lazio. Siamo partiti bene, ma poi abbiamo subito il gol”. Nonostante tutto, elogia i suoi: “Sono ragazzi che da tre anni giocano in modo fantastico. Ciclo finito? Cosa vuol dire? Mancano sei giornate, e abbiamo anche la finale di Coppa Italia. Certo, la sconfitta in casa ci pesa”. Per l’Atalanta parla Pierpaolo Marino, che è anche un ex: “Il feeling con i tifosi del Napoli durerà per sempre. Li ringrazio per l’accoglienza, non me la aspettavo sinceramente. Vittoria importante, se avessimo perso saremmo rimasti risucchiati nella corsa alla salvezza. Grande carattere, i ragazzi non hanno risentito dell’ambiente. Il Napoli? E’ visibilmente stanco, e credo abbia pesato l’handicap psicologico delle precedenti sconfitte”.