Per Annamaria Furlan un accordo sulla riforma delle pensioni con il Governo potrà essere raggiunto a fine settembre. Sempre che l’esecutivo rispetti la parola data e confermi gli stanziamenti significativi di cui ha parlato nell’incontro di ieri. Il Segretario generale della Cisl, in un’intervista ad Avvenire, conferma che un accordo potrà essere chiuso prima del varo della Legge di bilancio e ricorda come sia importante “agire su tre generazioni: i giovani, le persone vicine alla pensione e chi è già in quiescenza. Ai ragazzi prevedendo la ricongiunzione gratuita dei contributi, a chi è vicino alla pensione con maggiore flessibilità d’uscita in particolare per i lavori usuranti e per chi è già uscito con l’aumento degli assegni più bassi”.
Matteo Salvini “boccia” Stefano Parisi leader del centrodestra e dai microfoni di Radio Padania torna a ricordare quelle che sono i contenuti della battaglia politica che lui ritiene importanti, compresa la cancellazione della riforma delle pensioni targata Elsa Fornero. “Il discrimine non è tra liberali e lepenisti, moderati ed estremisti, ma tra uomini liberi e servi. E i servi, in questo momento, ci sono sia a destra che a sinistra. O l’Italia si libera, da Nord a Sud, di una moneta sbagliata come è l’euro, tornando a determinare le proprie politiche sul controllo dei confini, dell’agricoltura, della pesca, del turismo, delle banche, delle pensioni. Insomma, o torna a decidere o io non ci sto”.
Sembra esserci soddisfazione per il tavolo sulla riforma delle pensioni da parte di Carmelo Barbagallo. Il Segretario generale della Uil ha dichiarato di aver ricordato al Governo che occorrono disponibilità finanziare “rilevantissime” per varare tutti gli interventi richiesti. Inoltre, ha detto il 7 settembre ci sarà un nuovo incontro, con l’obiettivo di cominciare a tirare le fila, per poi ritrovarsi di nuovo il 12 settembre, stringendo i tempi in vista della Legge di bilancio, in cui occorrerà inserire i provvedimenti frutto dell’intesa tra le parti. Solo allora, quindi, si capirà quale tipo di flessibililtà e di “sostegno” ai pensionati arriveranno.
Nella giornata di ieri il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ed il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, hanno incontrato nuovamente i rappresentanti delle tre maggiori sigle sindacali italiani CGIL, CISL e UIL per cercare di trovare una convergenze sugli aggiustamenti da apportare all’attuale sistema pensionistico. Un incontro piuttosto proficuo nel quale lo stesso Poletti ha parlato di risorse importanti da destinare all’intervento che dovrebbe concentrarsi su quattro punti principali. In primo piano c’è l’uscita anticipata dal mondo del lavoro con lo strumento dell’Ape, il bonus contributivo per i lavoratori precoci che hanno iniziato a prestare servizio tra i 14 ed i 18 anni di età, le modifiche opportune per i lavori usuranti e il cumulo gratuito dei periodi assicurativi. Vedremo nello specifico come si interverrà.
Mentre si resta in attesa di novità concrete sulla riforma delle pensioni, Orietta Armillatto, animatrice del Comitato Opzione Donna, chiarisce quanto affermato da Giuliano Poletti circa la possibilità di estendere il regime sperimentale di accesso anticipato alla pensione per le donne. “Il Ministro Poletti, durante il Question Time del 27 u.s. ha solo ribadito quanto al testo di legge ovvero che le risorse stanziate, qualora ci fossero eccedenze rispetto alla quantità di pensioni erogate, saranno utilizzate con successivo provvedimento legislativo per interventi con finalità analoghe, ivi compresa la prosecuzione della medesima sperimentazione (Legge 208 Art.1 Comma 281)”, ha scritto in un post sulla pagina Facebook del Comitato.
Per il momento il tentativo di trovare una linea di convergenza tra Governo e sindacati sulle modifiche da effettuare in tema di pensioni sembra essere andato a vuoto. Infatti, le due parti hanno deciso di rimandare il discorso a settembre per definire meglio la situazione e gli interventi da operare. Tuttavia si può senza ombra di dubbio definire l’incontro di ieri tra Governo e sindacati positivo tant’è che il principale punto di scontro, quello relativo alle risorse da mettere sul piatto, ha trovato un’ampia apertura da parte del Ministro del Lavoro Giuliani Poletti che ha parlato di risorse rilevanti da destinare sia al tema pensione che a quello altrettanto importante del rilanci del lavoro. Dunque non resta che attendere gli sviluppi rimandando il discorso tra la fine di agosto e inizio settembre 2016.
Governo e sindacati in questi giorni si sono confrontati più volte allo scopo di riuscire a trovare una intesa sulle soluzioni da adottare in tema di riforma pensioni ed in particolar modo per quanto concerne l’uscita anticipata dal mondo del lavoro (Ape) senza gravare eccessivamente sulle spalle degli stessi lavoratori con penalizzazioni sugli importi mensili. Come ha ricordato Tommaso Nannicini (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) occorre stringere i tempi e soprattutto cercare di utilizzare nel miglior modo possibile le risorse disponibili pari ad 1,5 miliardi di euro (i sindacati stanno spingendo per portarli quanto meno a 2,5 miliardi di euro). Intanto, la Rete dei comitati degli Esodati sta pressando lo stesso Governo affinché venga presa in considerazione nell’ambito della prossima legge di Stabilità l’ottava salvaguardia. Nello specifico la richiesta è quella di veder approvato entro la fine del mese di settembre 2016 il disegno di legge sull’ottava salvaguardia che è stato peraltro salutato con soddisfazione. La Rete ha reso pubblico un comunicato in cui viene anche sottolineato come il disegno di legge risponda a gran parte delle loro richieste dando sostegno agli ultimi 21 mila esodati ‘prodotti’ dalla riforma pensioni della Fornero nell’anno 2011.