Tito Boeri, Presidente dell’Inps, si affida ai numeri per cercare di spiegare la sua posizione sull’immigrazione, che l’ha posto in aspro conflitto con il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Gli italiani sottostimano la quota di popolazione sopra i 65 anni e sovrastimano quella di immigrati e di persone con meno di 14 anni. La deviazione fra percezione e realtà è molto più accentuata che altrove. Non sono solo pregiudizi. Si tratta di vera e propria disinformazione. Il nostro Paese ha bisogno di aumentare l’immigrazione regolare, perché sono tanti i lavori che gli italiani non vogliono più svolgere.” E sulle pensioni e l’abrogazione in toto della Legge Forneo, Boeri è ancora più perentorio: “Ripristinando le pensioni di anzianità con quota 100 (o 41 anni di contributi) si avrebbero subito circa 750.000 pensionati in più.” Cifre e numeri che l’Istituto di Previdenza Sociale non è in grado di sostenere. (agg. di Fabio Belli)
NEANCHE I SINDACATI DIFENDONO L’INPS
Neanche i sindacati questa volta difendono l’Inps e le esternazioni del suo presidente: all’interno della sfida politica tra la Lega e Tito Boeri, appare anche la forte critica di due importanti sindacati come la Cgil e la Ugl che non condividono le considerazioni del Presidente Inps sulla necessità di aumentare il numero di immigrati in Italia. «Anche quest’anno, nella sua relazione annuale, anziché rendere conto dell’attività dell’Istituto e delle rilevanti difficoltà che lo stesso sta attraversando, in particolare per la crescente difficoltà di erogare adeguati servizi ai cittadini, ha preferito interpretare altri ruoli», ha spiegato Roberto Ghiselli, il segretario confederale Cgil in una lunga nota pubblica. La contestazione tra l’altro non avviene per voler difendere la linea di Salvini e Di Maio sul fronte immigrazione, bensì attacca a senso unico proprio l’operato di Boeri, mancante secondo la Cgil anche su altri punti chiave: «Sulla tenuta del sistema previdenziale e sull’impatto economico di eventuali riforme, il presidente dell’Inps» prosegue il dirigente sindacale «cita dati e stime che solo lui conosce, alcuni palesemente inattendibili, come quelle relative quota 100. Come si fanno a prevedere maggiori costi per 18-20 miliardi all’anno quando le stime di minori spese dell’insieme delle misure previste con la legge Fornero erano di 80 dal 2012 al 20121?», conclude Ghiselli. (agg. di Niccolò Magnani)
FORZA EUROPA DIFENDE TITO BOERI
Le parole di Tito Boeri sulla necessità di immigrati per sostenere il sistema pensionistico italiano sono state criticate da Matteo Salvini, secondo cui il Presidente dell’Inps fa di fatto politica attraverso le sue dichiarazioni. Forza Europa prende però le difese di Boeri. Su un tweet dell’account ufficiale del partito di Benedetto della Vedova si legge: “‘Libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro’ (George Orwell, 1984). #Salvini nega che anche su demografia e previdenza ‘due più due fa quattro’: ormai è sempre più un personaggio orwelliano, come i suoi patroni #Orban e #Putin”. Non mancano comunque degli internauti secondo cui occorrerebbe preoccuparsi dei disoccupati italiani più che degli immigrati per far aumentare il numero di coloro che, lavorando, con il versamento dei loro contributi renderebbero sostenibile il sistema pensionistico.
INPS, BOERI SUGLI IMMIGRATI CRITICATO DA SALVINI: DI MAIO MEDIA
Come già era accaduto ieri, dopo l’attacco di Matteo Salvini a Tito Boeri per le sue dichiarazioni sui migranti, è toccato ancora una volta a Luigi Di Maio fare da paciere o meglio provare a gettare acqua sul fuoco delle polemiche, mediando tra l’alleato di Governo e il presidente dell’INPS. Infatti, nel corso della relazione annuale dell’istituto di presidenza, Boeri ha rilanciato sul tema dell’immigrazione, dando anche la sua opinione sulla volontà dell’esecutivo giallo-verde di smantellare la Legge Fornero e introdurre la cosiddetta Quota 100. Tenendosi lontano dalla disputa, e derubricando le parole di Boeri a “opinioni personali”, il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico si è concentrato sui passaggi che più lo interessavano della relazione del numero uno dell’INPS: Boeri infatti ha espresso perplessità sul paventato superamento della Fornero oltre che sui costi per intervenire sul sistema pensionistico e a tal proposito il leader del Movimento 5 Stelle ha ammesso che sul tema c’è lontananza con Boeri, pur apprezzandone le parole sul tema dei vitalizi e delle pensioni d’oro. “Ma finché l’INPS farà l’INPS andrà d’accordo con l’esecutivo” ha rassicurato Di Maio, secondo il quale non c’è all’orizzonte alcun ribaltone ai vertici dell’istituto come invece aveva minacciato nella giornata di ieri Salvini. (Agg. di R. G. Flore)
SALVINI ALL’ATTACCO, “FA POLITICA, VIVE SU MARTE”
Dopo una vigilia carica di tensioni per via dell’attacco frontale di ieri di Matteo Salvini al suo numero uno, Tito Boeri, la giornata di oggi nella quale l’INPS ha presentato la consueta relazione annuale dell’istituto c’era attesa per le parole del presidente. E gli spunti non sono mancati soprattutto nel passaggio in cui Boeri ha spiegato come “senza nuovi ingressi il sistema pensionistico non regge”, aggiungendo poi che attualmente il numero di migranti presenti in Italia è sovrastimato, ammonendo anche chi come il leader della Lega, vorrebbe attuare un giro di vite sui clandestini. E a stretto giro di posta è arrivata la replica del capo politico del Carroccio che, senza mezze misure, ha accusato il Presidente dell’INPS di fare politica: “Vive su Marte” ha detto Salvini, secondo il quale Boeri ignorerebbe la voglia di lavorare e di fare figli di molti italiani, nonostante lo stesso numero uno dell’istituto di previdenza italiano avesse anticipato che i dati presentati oggi fossero la “migliore risposta e che non c’è alcun modo di intimidirli”. Nessuna polemica a distanza invece con Luigi Di Maio: il neo Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico che ha usato il bastone e la carota, spiegando che con l’INPS c’è sintonia sul taglio dei vitalizi e delle pensioni d’oro, mentre “su altre cose siamo meno d’accordo”, leggi superamento della Legge Fornero e Quota 100. Ad ogni modo, il vicepremier ha voluto rassicurare che il Governo andrà d’accordo con Boeri il quale dovrebbe restare in carica almeno fino al 2019. (Agg. di R. G. Flore)
PENSIONI E INPS, LE PAROLE DI TITO BOERI
Da Tito Boeri e dall’Inps arrivano nuovi dati e dichiarazioni destinate sicuramente ad alimentare un ricco dibattito, specialmente sul ruolo degli immigrati per sostenere il sistema pensionistico. Alla presentazione alla Camera della relazione annuale dell’Inps è stato infatti notare che le previsioni sulla spesa pensionistica indicano che per mantenere una rapporto pensionati/lavoratori sufficiente a garantire la sostenibilità del sistema, il numero di immigrati regolari che possono entrare nel mercato del lavoro, versando quindi i contributi, risulta essere cruciale. Il nostro Paese, viene ricordato, continua a scontare un invecchiamento della popolazione e un problema di squilibrio demografico. Uno squilibrio forte al punto che anche eventuali politiche di recupero della natalità, spiega l’Inps, non saranno in grado da sole di arginare la riduzione delle classi di popolazione in età lavorativa prevista per i prossimi vent’anni.
LE STIME SU QUOTA 100
Tito Boeri ha poi detto: “Tutti sono d’accordo sul fatto che bisogna contrastare l’immigrazione irregolare. Bene, ma si dimentica un fatto importante: per ridurre l’immigrazione clandestina il nostro Paese ha bisogno di aumentare quella regolare”. Parole che con tutta probabilità verranno commentate anche da Matteo Salvini, che già ieri aveva fatto capire di non gradire il Boeri-pensiero sugli immigrati. E il Presidente dell’Inps non risparmia critiche anche all’ipotesi dell’attuale Governo di varare la Quota 100 per rimpiazzare la Legge Fornero: “Secondo le nostre stime, Quota 100 pura costa fino a 20 miliardi all’anno, Quota 100 con 64 anni minimi di età costa fino a 18 miliardi che si riducono a 16 alzando il requisito anagrafico a 65 anni, Quota 100 con 64 anni minimi di età e il mantenimento della legislazione vigente costa fino a 8 miliardi”. Anche queste stime saranno sicuramente oggetto di dichiarazioni e dibattito.