Di solito i termini medici sono quasi onomatopeici: nel referto che spiega la situazione di Diego Milito c’è già tutta la spiegazione del suo futuro. La stagione del Principe è finita al 10′ minuto di Inter-Cluj, andata dei sedicesimi di finale di Europa League; Milito era alla seconda partita da titolare dopo aver giocato contro il Chievo, al rientro dopo un lungo stop. Allora aveva segnato: con lui in rete i nerazzurri avevano sempre vinto, quest’anno era successo nove volte. Un amuleto, ma non solo: “Senza Milito perdiamo la fonte di riferimento principale del nostro gioco”. Andrea Stramaccioni sa che l’infortunio del suo attaccante è grave; non è un mistero che in estate e per tutto l’autunno avesse ripetuto a gran voce che la rosa mancava di un giocatore con le caratteristiche del Principe. A gennaio Moratti ha scelto di portare a San Siro Tommaso Rocchi: scelta discutibile, per carta d’identità e occasioni, visto che nello stesso momento è stato mandato a Bergamo Marko Livaja, quattro gol in Europa League, e si è deciso di non approfondire il discorso del ritorno di Samuele Longo. Ora è troppo tardi: l’hanno capito tutti ieri sera, quando il piede di Milito si è piantato nel terreno di San Siro e il suo ginocchio ha compiuto una torsione innaturale e spaventosa a vedersi: stagione finita, e non si può non ragionare sulla carriera visto che il Principe va per i 34 anni (li compirà a giugno) e questi infortuni sono duri da assorbire, specie per chi non è più un ragazzino. “La nostra vittoria è rovinata”, ancora Stramaccioni che parla: non può che essere così vista l’entità del danno. Milito ha passato la notte in ospedale, ma sarà ovviamente operato: anche nelle parole di Massimo Moratti traspare tutta la preoccupazione per l’argentino. “Il suo infortunio è una sberla spaventosa”, ammette il patron; e in questa frase c’è non solo lo sconforto per il ragazzo, ma anche e soprattutto la preoccupazione per una situazione offensiva che adesso si fa dura. “I nostri obiettivi rimangono Europa League e terzo posto in campionato. Milito ha il carattere per tornare ad allenarsi e giocare”. Di solito quando succedono cose del genere si va automaticamente a ritroso ad analizzare la tabella di marcia del giocatore, si verifica se avesse già subito in passato traumi simili. Lo abbiamo fatto con Milito, e il responso è che questo è un tipo di infortunio che può capitare a tutti; il Principe rientrava da un affaticamento, cioè niente di serio;
E nella stagione 2010/2011, la sua peggiore da quando è in Italia, aveva fatto dentro e fuori dal campo ma per fastidi ai flessori. Insomma, con l’età che avanza il fisico di Milito non risponde più come un tempo, ma il guaio di ieri sera è decisamente estraneo a tutti i problemi che aveva avuto. Magra consolazione per Stramaccioni: quella di non finire sotto accusa come era stato per Delneri (Juventus) e Allegri (Milan), i cui giocatori negli ultimi anni erano stati soggetti a valanghe di infortuni muscolari che avevano fatto pensare a qualcosa di sbagliato nella preparazione atletica della squadra. E adesso? Adesso, l’Inter pensa al campionato: domenica sera si va a Firenze, trasferta complicata e prima di 14 gare senza il Principe. Moratti avrebbe la soluzione deglisvincolati (che possono firmare in qualsiasi momento, anche con il mercato chiuso in entrata), ma ha già fatto sapere che “a 12 ore dall’infortunio di Milito non pensiamo di andare sul mercato, escludo che arrivi qualcuno”. Per il momento, a giugno si vedrà. Anche perchè sostituire uno come lui non può essere questione di pochi giorni: se ieri sera erano tutti così affranti qualche motivo ci sarà.
(Claudio Franceschini)