Quando si dice che i comportamenti dei calciatori potrebbero influire i più piccoli che sognano di emularne le gesta, si pensa sempre ai bambini, o quantomeno ai ragazzini dei settori giovanili che cominciano a dare i primi calci a un pallone con indosso una maglietta prestigiosa. Evidentemente, non si è considerato chi è ad un solo passo dal grande salto: l’esempio lo abbiamo avuto ieri sera. La Juventus di Marco Baroni ha vinto la Coppa Italia Primavera: nella prestigiosa cornice del San Paolo, ha battuto il Napoli per 2-1 (dopo i tempi supplementari) e si è assicurata il quarto titolo della storia a seguito del pareggio per 1-1 che era maturato allo Juventus Stadium. Era una finale: tensione e nervosismo in campo non sono mancati, ma tutto sommato si è trattato di episodi nella norma, chiunque gioca a calcio sa che qualche parolina e un paio di spintarelle per guadagnare tempo possono sempre scappare. Quello che invece non dovrebbe succedere è accaduto al minuto 107. Con la gara in parità, la Juventus è andata in gol con Mattiello, e si è capito subito che sarebbe stata la rete decisiva. Infatti i calciatori bianconeri sono andati tutti a festeggiare con l’autore del gol; ma nell’euforia generale a Matteo Gerbaudo, centrocampista subentrato nella ripresa, sono scappati dei gestacci a indirizzo dei tifosi del Napoli. Risultato? L’arbitro Sala è accorso e l’ha espulso. In diretta la cosa non si era notata ma poi, rivedendo le immagini, l’evidenza c’è tutta. Va detto che anche in occasione del primo gol era capitato che Stefano Padovan si fosse portato le mani alle orecchie zittendo il pubblico dopo aver segnato il rigore: in quel caso era stato Marco Baroni a richiamarlo, sostituendolo poco dopo perchè troppo nervoso. Peccato per Gerbaudo, che nel frattempo si è preso 3 giornate di squalifica: avrà tempo per imparare, si spera. Come anche i tifosi del Napoli, che senza perdere tempo gli hanno invaso le pagine ufficiali di minacce poco velate.