CALCIOMERCATO ROMA – Con grande probabilità nascerà oggi la nuova Roma targata DiBenedetto. Le firme finali per il passaggio di proprietà dalla Unicredit al manager americano verranno apposte in quel di Boston. I capitolini, a quel punto, inizieranno a pensare alla prossima stagione nonché alla campagna acquisti estiva. Prima però, sarà necessario individuare il tecnico da cui ripartire. A tutt’oggi le percentuali relative alla panchina giallorossa sembrano così divise: 60% Ancelotti, 40% Montella. Partiamo dal secondo. L’aeroplanino ha convinto tutti, anche i più scettici. Si parlava di inesperienza ma l’ex attaccante, da quando si è messo alla guida dei giallorossi, sta viaggiando ad una media di due punti a partita.
Inoltre, ha ridato morale e atleticità alla squadra e soprattutto a Francesco Totti, il cui parere all’interno dello spogliatoio conta moltissimo. Montella ha un mese e mezzo di tempo per convincere la nuova dirigenza con la speranza, magari, di conquistare un posto in Champions League. L’altro candidato, dicevamo, è Carlo Ancelotti. Il tecnico di Reggiolo è ormai ad un passo dall’addio al Chelsea. L’ex Milan sa che non verrà riconfermato e il suo futuro sarà legato alla Roma o a Madrid. In questi giorni Ancelotti è in attesa di conoscere i piani delle Merengues nonché il futuro sportivo dei capitolini, se sarà Champions o meno.
Nel frattempo è uscito allo scoperto l’amministratore delegato rossonero Adriano Galliani: «So che Carlo ama molto la Roma – ha detto l’ad del Milan – ha nel cuore la Roma, ma non voglio infilarmi nelle cose degli altri». Il dirigente ha parlato anche dell’imminente arrivo di DiBenedetto: «Penso che sia una novità positiva l’ingresso di investitori stranieri nel grande calcio italiano. In Inghilterra ce ne sono già una decina. Ben vengano anche in Italia. La competizione è continentale. Certo poi c’è il discorso fair- play finanziario che crea al momento delle disparità tra l’Italia e altre realtà come Spagna e Inghilterra: è emblematico che a parte lo scorso anno con l’Inter, per il resto in finale di Champions League ci siano sempre arrivate squadre spagnole o inglesi. Questo è quello che viene fuori quando c’è un divario ampio di fatturati. Noi 20 anni fa fatturavamo più del Real Madird, ora le merengues fatturano il doppio di noi» .