CESSIONE ROMA – Numero 1 di Federal Street. La location è quella di Boston, Massachussets e non poteva essere diversamente. Dalle 9.30 di questa mattina (le 15.30 italiane) lo studio legale Bingham è il cuore delle riunioni che coinvolgono tuttora gli uomini di Unicredit e la cordata americana intenzionata ad acquistare l’As Roma. Il vicedirettore generale di Piazza Cordusio Paolo Fiorentino e il responsabile Corporate Piergiorgio Peluso sono volati a Boston insieme all’avvocato Cappelli per chiudere l’affare legato alla cessione del club capitolino.
Nello studio, alla cui entrata c’è un nugolo di giornalisti e fotografi accorsi dall’Italia, prosegue il summit con Thomas DiBenedetto per mettere a punto la firma dei contratti che sancirà l’ufficializzazione del passaggio di proprietà del club giallorosso. Con ogni probabilità le biro verranno impugnate intorno alle 16 locali quando in Italia l’orologio segnerà le 22. Il motivo del piccolo slittamento (all’inizio si parlava della firma entro le 18 italiane) è dovuto alla complessità dei contratti e delle carte da passare in rassegna prima della chiusura dell’affare.
Prima della firma è prevista anche una conference call con Attilio Zimatore (anche lui a Boston) e i rappresentati di Newco Roma Rosella Sensi e Antonio Muto. Un iter che comunque dovrebbe concludersi senza scossoni nè colpi di scena, come fanno sapere fonti vicine al dossier. Così da arrivare a fine serata con la firma del l’accordo preliminare tra Unicredit e la cordata guidata da Thomas DiBenedetto.
Intanto il capocordata incassa la benedizione del console italiano a Boston Giuseppe Pastorelli che, raggiunto dai cronisti presenti in città, ha detto la sua sull’identità del gruppo in procinto di assicurarsi l’As Roma.
“Non conosco personalmente i quattro attori ma DiBenedetto e Pallotta (uomo forte della cordata e azionista dei Celtics di NBA n.d.r.) sono persone conosciute in città”. Chi invece ribadisce il proprio scetticismo è Maurizio Zamparini. Il patròn del Palermo, prossima avversaria della Roma in campionato, non le ha mandate a dire neanche stavolta: “DiBenedetto è un rebus, siamo tutti alla finestra per vedere cosa succede”. Anche se, puntualizza il presidente, “a oggi non ha scucito un dollaro nè ha fatto una fideiussione”.
(m.fat)