Juventus-Napoli si avvicina. Sabato allo Juventus Stadium si giocherà la partita tra le due capolista della serie A. Bianconeri e partenopei hanno 19 punti, frutto di 6 vittorie e una sconfitta; hanno il primo e secondo attacco del campionato (Juventus 17, Napoli 14) e le migliori difese (Napoli 3, Juventus 4; gli azzurri non hanno subito reti lontano dal San Paolo, i campioni d’Italia in casa hanno incassato solo il rigore di Osvaldo). Tanti campioni in campo, scontri in sede di mercato (c’è quello per Armero ad esempio, anche se Mazzarri in estate pose il veto al suo arrivo) e la sensazione che chi uscirà con i tre punti ne trarrà giovamento a livello psicologico per il prosieguo della stagione. In più, sarà una sfida tra due grandi allenatori: Mazzarri dal 2009 a oggi ha portato un Napoli che valeva la metà classifica fino a giocarsi l’accesso ai quarti di finale di Champions League e stabilmente nelle posizioni di vertice della serie A. Conte ci ha messo un anno per riportare lo scudetto sulle maglie della Juventus. Non ci sarà lui in panchina causa squalifica, ma la partita l’ha preparata in allenamento e quindi le scelte sono le sue. I due giocano in maniera speculare, la Juventus proprio contro il Napoli (andata dello scorso anno, pirotecnico 3-3) inaugurò il 3-5-2 che la rese impenetrabile. Sui due allenatori, e su quale valore portino alle loro squadre, abbiamo chiesto un parere a Ciro Venerato. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.
Juventus-Napoli è anche Conte contro Mazzarri: cosa ci dice dei due? Sono gli allenatori più preparati del calcio italiano, insieme a Guidolin. Entrambi saranno penalizzati dal ritorno tardivo dei nazionali.
Quali sono i loro meriti? Hanno indubbie capacità tattiche e motivazionali, perché entrambi sono dei mostri, se vedi giocare Juventus e Napoli vedi in campo loro Conte e Mazzarri: questa grinta, questa voglia di vincere, questa idea di non mollare mai, sono tutti elementi trasmessi da loro due. Su Conte, che ritengo una bravissima persona, devo anche dire una cosa…
Prego. Trovo assurdo che la giustizia sportiva metta sullo stesso piano un signore che è reo confesso e si è venduto non so quante partite, con la sua parola che vale senza prova quanto quella di Conte, che è stato un vanto sportivo per l’Italia juventina e non. Questa sua rabbia per la grande ingiustizia subita l’ha trasmessa alla squadra.
C’è anche la sua mano quindi nelle vittorie stagionali della Juventus?
Assolutamente: nonostante la sua assenza è riuscito a motivare il gruppo, e questa è la conferma che Conte è un grandissimo allenatore. Ai tempi lo consiglia anche al Napoli.
Davvero? Ai tempi di Reja, quando si capì che De Laurentiis voleva cambiare rotta, prima dell’avvento di Donadoni spesi belle parole per Conte sfruttando il mio lavoro di giornalista. Alcuni personaggi di Napoli dicevano che Conte fosse troppo inesperto… i fatti mi hanno dato ragione.
Però al Napoli è andata bene lo stesso… Certo: fortunatamente due anni dopo De Laurentiis è stato bravissimo a puntare su Mazzarri. Insomma, per me Napoli e Juventus sono dove sono grazie agi allenatori. Dopo due settimi posti, la Juventus ha vinto lo scudetto perché Conte in pochissimi mesi ha rifondato una squadra non eccezionale.
Mazzarri invece? Con una società che investe un terzo di Juventus, Milan e Inter è riuscito a lottare per lo scudetto. Il valore aggiunto di questo Napoli è Mazzarri, e lo testimoniano i fatti.
Ad esempio? Pensiamo a cosa è stato Lavezzi prima e dopo Mazzarri. Prima, era un ottimo giocatore ma scompaginato tatticamente, correva a vuoto spesso; dopo, fa panchina nel PSG. Con Mazzarri il Pocho è stato un giocatore completo, che ha giocato grandissime partite in Italia e si è affermato in Champions League. E cito un altro giocatore.
Ovvero?
Pazienza, che prima di Mazzarri era un giocatore dalle alterne fortune, mentre con Mazzarri è stato titolare e leader del centrocampo del Napoli. Andato via dal San Paolo è stato bocciato dalla Juventus e dall’Udinese, e oggi gioca nel Bologna. E pensiamo anche a Cavani, a Palermo una seconda punta di prospettiva e nulla più, e oggi l’attaccante più forte al mondo insieme a Falcao.
Ha dei meriti anche nella campagna acquisti? Decisamente: Behrami è una sua idea, me lo disse personalmente un giorno: “Siccome non arriva il top player, sto pensando a lui”. Gli dissi che faceva benissimo perché, rispetto a Gargano, lo svizzero recupera tantissimi palloni e ne perde ancora meno. E poi sta permettendo a Inler di tornare quello di Udine.
In definitiva, Conte e Mazzarri decisivi? Sì, loro due caratterizzano in pieno le due squadre. Sono convinto che la Juventus senza Conte sarebbe meno forte, mentre il Napoli senza Mazzarri non lotterebbe per vincere il campionato. Per esperienza, lungimiranza e qualità si fanno preferire agli altri; Stramaccioni e Petkovic sono molto bravi e la loro mano si sente, ma Conte e Mazzarri sono un passo avanti.
(Claudio Franceschini)