La Juventus si candida ufficialmente alla rincorsa scudetto con una perentoria vittoria sul Milan campione d’Italia. Partita senza storia quella dello Juventus Stadium, una gara in cui i bianconeri sospinti da una condizione fisica straripante hanno praticamente annullato tutte le fonti di gioco milaniste. Paga la scelta di Conte di presentare la sua squadra con un abbottonato 4-1-4-1. La superiorità numerica degli uomini in casacca bianconera nella zona nevralgica del campo è stata infatti la chiave di volta dell’incontro. Annichiliti dalla fisicità dei mediani di Conte; Seedorf, Van Bommel e Nocerino hanno vissuto una giornata da incubo, ulteriormente accentuata dalla totale assenza di movimento degli attaccanti rossoneri. Prosciugate le fonti offensive dei campioni d’Italia, la Juventus ha poi avuto buon gioco nell’imporre il proprio ritmo alla gara; le costanti sovrapposizioni dei terzini hanno inoltre costretto Zambrotta e Bonera ad una partita tutta in trincea. Tra i protagonisti dell’incontro spicca così la prestazione di Giorgio Chiellini che, tornato sulla fascia sinistra per l’occasione, si è contraddistinto per la grandissima caparbietà nel recupero del pallone (record man dell’incontro con ben 28 riconquiste della sfera) e per l’intelligenza con la quale il terzino di Conte ha saputo interpretare le due fasi di gioco. La partita si è infatti giocata prevalentemente sulle fasce e il lavoro degli esterni è risultato fondamentale. Il 4-3-1-2 disposto da Allegri seppur utile per il possesso della palla e per le verticalizzazioni immediate tipiche del Milan scudettato si è rivelato letale per la mancanza di sostegno sulle corsie esterne, non a caso la Juventus ha evidentemente accelerato dal momento dell’uscita dal campo di Krasic, ampiamente il peggiore dell’incontro in casa Juventus. È bastato l’ingresso in campo di un sufficiente Nocerino per cambiare la gara e permettere ai padroni di casa maggiori sbocchi offensivi e la pericolosità su entrambi i lati. Chiusura dedicata infine a Marchisio, sempre più protagonista della Juventus di Conte, il centrocampista proveniente dal vivaio dei bianconeri ha mostrato per l’ennesima volta un’intelligenza tattica fuori dalla norma. Disposto tra le linee di difesa e centrocampo rossonero, il mediano ha causato continui grattacapi alla retroguardia rossonera vedendo premiata la sua grandissima prestazione con due gol tanto fortunosi quanto meritati.