PENSIONI 2017, LA DISTIZIONE TRA PREVIDENZA E ASSISTENZA
Tra i temi che governo e sindacati discuteranno nella cosiddetta fase due del confronto sulla riforma delle pensioni c’è anche quella di separare la previdenza dall’assistenza, con particolare riferimento al bilancio dell’Inps. Orietta Armiliato invita comunque a non confondere i due termini quando si ha a che fare con le prestazioni pensionistiche. Sulla pagina Facebook del Comitato Opzione donna social ha dedicato un post proprio a questo tema, specificando che se spesso la linea che separa questi due termine è sottile, bisogna tener presente che “la pensione sia essa anticipata, di anzianità di vecchiaia o quel che volete, deve essere un’erogazione a carattere previdenziale e non assistenziale, evitiamo questo grossolano errore”. La distinzione recentemente è stata fatta anche a proposito dell’Ape social: è stato ricordato che non si tratta di una pensione, ma di un’indennità pagata dallo Stato.
PENSIONI 2017, DAMIANO PRONTO A RILANCIARE LE SUE PROPOSTE
Cesare Damiano, insieme a Maria Luisa Gnecchi, ha scritto il libro “Pensioni: la riduzione del danno”. I temi affrontati sono più che mai attuali, visto che è finalmente entrata in funzione l’Ape social e presto, stando a quello che ha detto il Premier Gentiloni, lo sarà anche l’Ape volontaria. Inoltre, da oggi è cominciata l’erogazione della quattordicesima, che proseguirà lunedì per coloro che accreditano la pensione in banca. Lunedì a Parma l’ex ministro sarà protagonista di un incontro presso l’auditorium “Casa Matteo Bagnaresi”, in cui risponderà alle domande della giornalista della Gazzetta di Parma Patrizia Ginepri. Probabilmente Damiano si soffermerà anche su quelli che lui considera i prossimi obiettivi da conseguire sul fronte delle pensioni, come rendere strutturale l’Ape, frenare l’aumento dell’età pensionabile in base all’aspettativa di vita e prevedere una pensione di garanzia per i giovani.
RIFORMA PENSIONI 2017, ULTIME NOTIZIE. RENZI, “LEGGE FORNERO NON SBAGLIATA..” (OGGI, 3 LUGLIO)
Nel discorso ai circoli del Pd, il segretario del Pd Matteo Renzi ha voluto sottolineare anche i meriti del suo governo e di quello di Gentiloni nel rilanciare il tema delle pensioni e arrivare fino alla riforma strutturata in più fasi. «Straordinario il lavoro di Gentiloni, ha difeso anche la contestata legge Fornero. Non credo che la legge Fornero sia sbagliata. Partiva da un presupposto giusto, perché con l’allungamento dell’età media non si può andare tutti in pensione subito. Ma aveva scatti eccessivi», ha dichiarato dal palco del Forum dei circoli democratici Matteo Renzi. Battuta finale in cui poi rivendica il proprio operato, con immancabile punzecchiatura alla sinistra che proprio ieri ha marcato diversità rispetto al Pd accusando Renzi di portare il partito fuori dai temi della sinistra tradizionale. «Oggi iniziano ad arrivare le lettere della quattordicesima. Quelli che parlano di sinistra non l’hanno mai fatto negli anni in cui c’erano loro». (agg. di Niccolò Magnani)
RIFORMA PENSIONI 2017, ULTIME NOTIZIE. APE SOCIALE, ESCLUSI RESIDENTI ALL’ESTERO (OGGI, 3 LUGLIO)
I lavoratori residenti all’estero non possono richiedere l’Ape sociale. Nella circolare 100/2017 l’Inps ha specificato le condizioni e i requisiti per la richiesta di questo sussidio di accompagnamento alla pensione. Se per i lavoratori precoci il trattamento pensionistico non è vincolato dalla residenza in Italia, l’Ape sociale invece non può essere concessa a chi non ha la residenza in Italia e, una volta ottenuta, non può essere “esportata” fuori dai confini nazionali. Il lavoratore ha dunque l’obbligo di comunicare all’Inps il trasferimento all’estero entro 5 giorni dall’evento e di conseguenza perde il diritto al beneficio dal primo giorno del mese successivo al trasferimento. Questa non è l’unica limitazione per chi ha lavorato o lavora all’estero. Il requisito contributivo indispensabile per ottenere l’Ape sociale, cioè 30 o 36 anni di contributi, non può essere raggiunto cumulando i periodi assicurativi italiani con quelli esteri, né si possono far valere eventuali maggiorazioni contributive. (agg. di Silvana Palazzo)
RIFORMA PENSIONI 2017, ULTIME NOTIZIE. IL PROBLEMA PER I NATI DOPO IL 1980 (OGGI, 3 LUGLIO)
Parlare di pensioni per chi è nato dopo il 1980 non solo è qualcosa di relativo al semi-misterico e alla pura previsione, vi sono alcuni dati che non possono che preoccupare tutti coloro che sono entrati nel mondo del lavoro da non molti anni. I problemi pensionistici saranno in Italia da qui fino ai prossimi 30 anni, e solo dal prossimo quindicennio si inizierà a pensare anche a loro: intanto però gli ultimi studi dell’Inps mostrano come il 75% dei pensionati nati intorno al 1945 è uscito dal lavoro prima dei 60 anni. La proiezione – per ora si possono fare solo quelle – vede per chi è nato dopo il 1980 sarà possibile andare in pensione prima dell’età di vecchiaia, ovvero 70 anni nel 2050, solo in meno del 40% dei casi. Come riporta Il Messaggero, a seconda dell’andamento Pil dei prossimi decenni «si potrebbe arrivare fino a 75 anni. Per non parlare dei trattamenti, destinati a collassare ancora di più. L’attuale tasso di sostituzione (vale a dire il rapporto tra l’ultimo stipendio prima di andare a riposo e l’assegno pensionistico) attualmente è dell’80%, mentre nel giro dei prossimi 35 anni è destinato a scendere fino al 62%», si legge nella versione online del Messaggero Veneto. (agg. di Niccolò Magnani)
RIFORMA PENSIONI 2017, ULTIME NOTIZIE. FEDERMANAGER CONTRARIA A INVERVENTI CONTRO I PENSIONATI (OGGI, 3 LUGLIO)
Federmanager continua a opporsi a ipotesi di contributo di solidarietà o di blocco delle indicizzazioni delle pensioni per reperire risorse atte a favorire l’occupazione, specialmente dei giovani. Mino Schianchi, presidente del gruppo pensionati Federmanager, ha spiegato infatti che “lo Stato non può tradire le promesse fatte a chi ha onestamente onorato il valore della solidarietà con i versamenti contributivi di una lunga carriera”. Dal suo punto di vista, quindi, occorrerebbe che ci fosse una maggiore chiarezza sui conti dell’Inps, visto che un bilancio previdenziale in attivo. Mario Cardoni, Direttore generale di Federmanager, secondo quanto riporta Il Diario del Lavoro, ha quindi espresso l’auspicio che nella prossima Legge di bilancio non ci siano misure riguardanti i pensionati, visto che “questa categoria è stata già abbondantemente penalizzata negli ultimi anni”. Cardoni ha anche detto di ritenere essenziale l’avvio, dopo l’estate, di un ragionamento serio sui provvedimenti da introdurre nella manovra per rilanciare il Paese.
Da questo punto di vista Federmanager ritiene che il cuneo fiscale vada abbattuto per tutti e in modo strutturale. “Il conflitto generazionale per cui si rischia di ‘togliere ai vecchi per dare ai giovani’ si supera con un piano di sostegno alla crescita e con il rispetto per chi ha contribuito e contribuisce ancora alla solidità del sistema”, ha dichiarato Stefano Cuzzilla, Presidente nazionale di Federmanager. Che ha poi evidenziato l’importanza di un rilancio della previdenza complementare, visto che finora è cresciuta “in misura del tutto insufficiente a far fronte all’andamento demografico della nostra popolazione”.
Mentre dilaga la polemica in relazione alle ultime questioni concernenti la riforma delle pensioni con lo spettro all’orizzonte di un ulteriore aumento dell’età pensionabile, il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni nel corso di una intervista rilasciata al Tg1 ha cercato di fissare dei paletti per quanto riguarda l’attuazione dell’ape volontaria. In particolare il Premier ha dato una scadenza temporale ben definita: “L’Ape volontaria sarà attuata entro l’estate. Dal mese di luglio c’è una cosa molto importante, la quattordicesima, cioè il contributo straordinario per le pensioni basse. Dobbiamo tradurre i numeri positivi in riduzione delle diseguaglianze”. Qualche battuta l’ha riservata anche alla questione delle banche venete ribadendo la bontà dell’opera messa in atto dall’Esecutivo: “L’Ape’ volontaria sarà attuata entro l’estate. Dal mese di luglio c’è una cosa molto importante, la quattordicesima, cioè il contributo straordinario per le pensioni basse. Dobbiamo tradurre i numeri positivi in riduzione delle diseguaglianze”.
Di fronte alla possibilità che ci sia un aumento dell’età pensionabile a partire dal 2019, Cesare Damiano ricorda che è stato il Governo Berlusconi a varare il meccanismo che lega i requisiti pensionistici all’aspettativa di vita. In un intervento sull’Huffington Post, l’ex ministro del Lavoro ricorda che l’anno scorso era stata avviata una campagna sulla flessibilità delle pensioni con una raccolta firma a sostegno del suo disegno di legge, con lo slogan “Agli anziani la pensione, ai giovani il lavoro”. Il Presidente della commissione Lavoro della Camera parla anche delle battaglia condotte per le salvaguardie degli esodati e per Opzione donna, che hanno poi aperto la strada al verbale che Governo e sindacati hanno sottoscritto alla fine dello scorso anno e che è stato recepito nella misure di riforma delle pensioni contenute nella Legge di bilancio, come l’Ape social.
“La nostra iniziativa non ha portato a casa tutti gli obiettivi, ma ha aperto un varco importante e deve continuare per realizzare un sistema previdenziale più giusto”, aggiunge Damiano, elecando quelli che considera i prossimi obiettivi da raggiungere: “aggiungere risorse per l’Ape sociale se, come pare, i numeri saranno superiori alle previsioni. Attuare i Decreti anche per l’Ape volontaria e per i lavori usuranti. Aprire un confronto con le parti sociali per la Fase 2 del verbale firmato da Cgil, Cisl, Uil e Governo che propone di affrontare il tema della ‘pensione contributiva di garanzia’ per i giovani e quello dell’innalzamento dell’età pensionistica in rapporto all’andamento della aspettativa di vita”. A suo modo di vedere occorre poi fa diventare strutturale l’anticipo della pensione a 63 anni.