Nelle ultime ore il Governo Renzi ha aperto alla possibilità di prevedere il rinnovo dei contratti statali ed in particolare ad un aumento reddituale che tuttavia non dovrebbe riguardare stipendi elevati. Una vicenda tutta ancora da scrivere e decifrare anche perché c’è da capire quale sia l’entità delle risorse che lo stesso Governo ha intenzione di stanziare e soltanto in base a ciò sarà possibile capire quale possa essere l’entità precisa di aumento per ogni singolo dipendente della pubblica amministrazione. Il sindacato della UIL ipotizza risorse insufficienti per aumenti che dovrebbe variare tra i 18 ed i 22 euro al mese. Un’ipotesi basata stando alle prime stime con la provvisorietà delle regole. Inoltre, il segretario confederale della Cisl, Maurizio Bernava, in una nota ha voluto precisare che non hanno alcuna intenzione di fare una sorta di asta sui numeri ma che comunque il rinnovo deve essere ‘serio’.
Si avvicina il rinnovo dei contratti statali ma è già scontro di cifre tra governo e sindacati. Per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego, nell’ambito della riforma della pubblica amministrazione, il governo sarebbe pronto a stanziare 2,5 miliardi di euro secondo le cifre confermate dalla Uil, come riporta Businessonline. Quella ipotizzata dall’Esecutivo sarebbe però una cifra insufficiente per i sindacati che sostengono che per il rinnovo dei contratti statali servano 7 miliardi di euro. Quindi la partita per gli stipendi dei lavoratori del pubblico impiego si giocherà tutta sia sul campo del confronto tra le parti che su quello dei conti. Il viceministro dell’Economia Enrico Morando non ha escluso che sia necessario aumentare lo stanziamento del governo per il rinnovo dei contratti statali, anche se la cifra si manterrebbe al di sotto di quella indicata dai sindacati e al di sopra di quella inizialmente ipotizzata da Palazzo Chigi, pari a 300 milioni di euro.