Juventus-Milan, 33esima giornata di serie A. Come di consueto, lo Juventus Stadium si è trasformato in uno spettacolo bianconero: c’era una grande sfida, una classica del calcio italiano con una grande rivalità e la possibilità di vendicare la partita di andata, persa a San Siro. La Tribuna Est, tuttavia, “stonava”: migliaia di bandierine formavano infatti un’iride, con uno striscione appena sopra che diceva per l’appunto “Fai anche tu parte dell’arcobaleno”. A guardarlo da fuori è potuta sembrare una variazione sul tema anche molto colorata e imponente, ma diversa era l’idea: un tifoso infatti ha postato su Twitter una foto nella quale è possibile leggere la scritta riportata sul retro di una di quelle bandierine: “Juventus-Milan, io c’ero!”, e poi la spiegazione nuda e cruda di come l’organizzazione della coreografia fosse ad opera di Telecom Italia. Che naturalmente ha messo tutto nero su bianco per evitare eventuali lamentele per partecipazioni inconsapevoli a quello che a tutti gli effetti era un gigantesco spot. Immaginate come l’abbiano presa i tifosi della Juventus degli altri settori; effettivamente lo speaker aveva dato grande enfasi alla coreografia, ma lì per lì nessuno ci aveva fatto caso. E invece, è saltato fuori che era tutto organizzato dalla TIM. Sono già scattate le prese in giro da parte degli altri tifosi, che accusano peraltro la società Juventus di avere venduto i suoi tifosi a una logica commerciale e li deridono per essere stati ingenui nell’accettare una cosa simile. Per di più, c’è anche la beffa: dal 2006 Telecom Italia è il grande nemico del popolo bianconero, che nel 2006 è stato mandato in serie B sulla base di intercettazioni telefoniche. A dire il vero c’è anche chi ha provato a sdrammatizzare: Tutto Juve ha pubblicato la lettera di una tifosa che diceva come quella tifoseria “si chiama Juventus, per me come per molti juventini”. Sarà, ma l’idea di essere stati parte di una pubblicità di un’azienda “nemica” non deve essere andata giù a molti.