Ne è convinto il Sole 24 ore, non è ancora stato confermato dal Ministro Madia ma il sospetto è fondato quantomeno fino alle coperture della Manovra prossima che proverà ad ovviare ad eventuali problemi come questi. Nel rinnovo dei contratti statali il bonus-Renzi da 80€ rischia di scomparire; sarebbero infatti colpiti circa 200mila dipendenti statali nella fascia di retino compresa tra i 24mila e i 26mila annui che avrebbero dovuto godere del bonus Irpef da 80 euro instaurato da Renzi e che invece dovranno rinunciare per poter ricevere gli 85 che spettano per il rinnovo e aumento stipendi PA. La manovra potrebbe sistemare questo problema con nuovi provvedimenti ma il rischio è che, con le coperture economiche sempre più fragili, tale “novità” potrebbe divenire realtà certa per quella frangia di dipendenti pubblici. Il ministro Madia ancora dovrà replicare su questo punto per vedere cosa effettivamente è contenuto nell’atto di indirizzo inviato all’Aran negli scorsi giorni. (agg. di Niccolò Magnani)
Nel pubblico impiego si studia una soluzione per garantire gli aumenti contrattuali ai dipendenti pubblici. C’è stato già un primo incontro tra i sindacati e l’Aran, l’Agenzia che rappresenta il governo, per tracciare la roadmap della trattativa che porterà al rinnovo dei contratti statali, ma entro la fine di luglio dovrebbero partire i negoziati veri e propri. Il settore della Pubblica Amministrazione centrale, tra cui ministeri e agenzie fiscali, dovrebbe fare da apripista. Il sistema per la ripartizione degli 85 euro medi di aumento è stato rimesso ai tavoli. Stando a quanto emerge dalla versione finale della direttiva sui rinnovi, già annunciata dalla ministra Marianna Madia, gli aumenti saranno più generosi con chi guadagna meno, ma il tutto sarebbe calibrato all’interno delle fase retributive di ogni comparto. In questo modo, secondo quanto riportato da Il Messaggero, sarebbero garantiti aumenti per tutti, ma graduati in base a parametri certi.
Sono diverse le strategie che si stanno vagliando per garantire gli aumenti di stipendio ai dipendenti pubblici nell’ambito della trattativa per i rinnovi dei contratti statali. Ad esempio, si sta pensando ad una per garantire incrementi inversamente proporzionali all’ammontare della busta paga, quindi a piramide rovesciata: sperimentata con il bonus Irpef, che decresce infatti per i redditi più alti, potrebbe essere ripresa per i dipendenti pubblici. In questo modo, stando a quanto riportato da Il Messaggero, verrebbero salvaguardati gli aumenti per quei dipendenti che rischiano di scavalcare il tetto a causa dei rinnovi. Alle fasce basse andrebbero le risorse maggiori, magari anche doppie, ma per evitare sproporzioni la distribuzione potrebbe essere modulata su cinque o sei fasce contributive. Il ministero ha lasciato ampio mandato alle parti, consapevoli però che non ci saranno aggiunte ai fondi messi a disposizione.