Juventus-Roma è stata indubbiamente la partitissima della sesta giornata di Serie A 2014-2015. Il big match dello Stadium di Torino non ha deluso le attese ed ha regalato tanti gol, ben 5, e nel contempo spettacolo e soprattutto diverse polemiche per via di una direzione di gara affidata a Rocchi tutt’altro che idilliaca. Andiamo ad analizzare insieme quali sono stati i giocatori migliori e peggiori del match da ambo le squadre, i classici top e flop. – Ancora una volta è l’Apache il migliore in campo fra le fila bianconere e probabilmente dell’intero match. Carlitos Tevez, tanto per cambiare, segna due gol (seppur entrambi su rigore), e si batte con la solita grinta e determinazione, risultando una spina costate nel fianco per la difesa della Roma, ieri sera non proprio impeccabile. Tevez è la vera superstar di questo inizio di stagione, e si vede.– Decisamente a sorpresa la palma poco ambita di peggior juventino in campo se l’aggiudica Paul Pogba. Il centrocampista bianconero, che in occasione dei big match ci ha abituato a grandi prestazioni, delude le attese, ingabbiato dalla regnatela architettata da Rudi Garcia per contenerlo, il triangolo Keita, Maicon, Nainggolan. Una prestazione incolore per l’astro francese. – Il giovane attaccante della Roma sta crescendo e la conferma si è avuta ieri sera, nella super sfida contro la Juventus. L’ex Hellas Verona realizza un gran gol con uno splendido guizzo e si sbatte dal primo minuto fino al cambio per dare man forte in difesa e cercare di pungere gli avversari in attacco. Esce al 66esimo quando non ne ha più, complice la condizione fisica non ancora perfetta. – Così come per Pogba vale lo stesso discorso per Miralem Pjanic: da talenti di questo calibro ci aspettiamo sempre molto, e ieri il nazionale bosniaco ha deluso le folle. Mancano le sue aperture e i suoi guizzi, complice una Juventus messa bene in campo. Sbaglia inoltre una chiara occasione da gol all’84esimo che probabilmente avrebbe potuto cambiare le sorti del match.
Vince la Juventus, 3-2 contro la Roma, e resta a punteggio pieno in campionato con 6 vittorie in altrettante partite. Quattro gol nel primo tempo: al 27′ Tevez su rigore, al 32′ Totti sempre dal dischetto, al 44′ Iturbe e nel recupero ancora Tevez, con il terzo penalty di giornata. Nel finale di partita ha risolto la contesa Bonucci, con un gran destro al volo sugli sviluppi di un calcio d’angolo. La classifica vede i bianconeri sempre primi ma questa volta in solitaria, con 18 punti; la Roma invece resta a 15. All’89’ minuto espulsi Morata e Manolas per reciproche scorrettezze: entrata irruenta dello spagnolo, reazione del greco. Ora il campionato va in pausa lasciando spazio alle nazionali: tornerà sabato 18 ottobre con i due anticipi, Roma-Chievo (ore 18:00) e Sassuolo-Juventus (20:45).
Cinque gol in atto e almeno altrettanti in potenza tra cui una traversa, tre calci di rigore, sette cartellini gialli e due rossi diretti, tre considerando l’espulsione di Garcia: partita intensa, rabbiosa, sbloccata dal primo penalty dopo una prima mezz’ora bloccata. Emozioni più ravvicinate nel primo tempo e diluite nel secondo, non ci si è mai annoiati anche se il match è stato più tattico e agonistico che tecnico.
La squadra di Allegri è riuscita a bloccare il collettivo giallorosso nella propria metacampo, soffrendo più le iniziative individuali che le consuete azioni corali della Roma. Il successo va scremato alla luce dei tanti episodi arbitrali discutibili, ma si può definire meritato perché la Juventus ha attaccato di più pur mantenendo meno la palla (46%-53% il divario nel possesso), e costruito più azioni e conclusioni: 18 (di cui però solo 6 in porta) contro le 8 (2 nello specchio) avversarie. Da valutare l’infortunio di Caceres: ricaduta alla coscia destra; positivo ancorché un pò “sborone” l’impatto di Morata dalla panchina, soprattutto non si è avvertita la mancanza di Vidal anche per il buon rientro in campo di Pirlo.
Dal canto loro i giallorossi hanno avuto lo loro occasioni, per pareggiare così come per vincere; in un agonismo quasi esasperato è mancato l’apporto di Pjanic, che ha vissuto una serata negativa, ed anche Totti non è riuscito ad illuminare con continuità pur non avendo giocato male. Resta comunque una prestazione positiva, coraggiosa ma non scriteriata e deficitaria in fase di rifinitura (tanti fraseggi morti oltre la metacampo) anche per i meriti difensivi della Juventus. Due dei tre gol incassati sono figli di calci da fermo (il primo rigore nasce da una punizione, la terza rete da un corner) e questo dimostra che la tenuta difensiva è stata buona, anche se meno solida rispetto alle altre partite.
Partita difficile e complicata dal comportamento generale dei giocatori, corretti ma astiosi. Tanti episodi a cominciare dal contatto Holebas-Marchisio (11′): servono replay per accertarsi dell’entità e ciò dimostra che il non fischio ci può stare. Dei tre rigori concessi desta reali perplessità il primo, inizialmente valutato come una punizione dal limite e corretto dall’assistente di porta. Nella ripresa gli animi restano caldi, forse i due rossi a Morata e Manolas potevano limitarsi a gialli.
Il primo tempo di Juventus-Roma si è concluso con il risultato di 2-2. Dopo l’iniziale fase di studio il primo episodio ha stappato lo champagne delle emozioni: al 27′ Maicon respinge con un braccio la punizione di Pirlo, il tocco avviene in area anche se il brasiliano ricade con i piedi al di fuori, primo penalty e Tevez trasforma; negli attimi successivi espulso Rudi Garcia per un gesto irriverente nei confronti dell’arbitro Rocchi. Al 32′ punizione di Pjanic dalla fascia destra, Lichtsteiner abbraccia Totti e nuovo calcio di rigore: dal dischetto il numero 10 giallorosso non tradisce. Al 44′ prima accelerazione della partita di Gervinho, che evita Caceres e filtra in area per lo scatto di Iturbe: sinistro rasoterra e Buffon è ancora battuto, 1-2. Poi si fa male Caceres (risentimento al bicipite femorale della coscia destra, entrerà Ogbonna) e l’arbitro allunga il recupero; dopo un destro alto di Gervinho Pogba viene atterrato dalla scivolata fuori luogo di Pjanic: il contatto sembra avvenire proprio sulla riga sinistra dell’area romanista, almeno così la pensa Rocchi che decreta un terzo tiro dal dischetto. Calcia ancora Tevez che fa 2/2, e 2-2. Migliore in campo Juventus: Tevez voto 7 realizza freddamente i due calci di rigore e partecipa all’azione venendo a prendere palla sulla trequarti. Peggiore in campo Juventus: Lichtsteiner voto 5,5 Non riesce a scalfire la mancina giallorossa pur proponendosi più volte, nella sua area causa il rigore per la Roma. Non del tutto negativo ma ci ha abituato meglio. Migliore in campo Roma: Iturbe voto 6,5 Più in partita rispetto a Gervinho (che pure gli serve un grande assist nell’unica fiammata di frazione), realizza il punto del momentaneo 1-2 con tempismo e bravura tecnica. Peggiore in campo Roma: Pjanic voto 5 stranamente falloso, causa ingenuamente il secondo penalty per la Juventus; non riesce a trovare corridoi verticali nella metacampo avversaria. Voto arbitro Rocchi 5,5 Prende tantissime decisioni e in alcuni frangenti non sembra avere in mano la partita: in tal senso le sei ammonizioni sono un indicatore eloquente; i tre rigori però sembrano ammissibili, così come l’iniziale non fischio per il contatto Holebas-Marchisio sul diagonale di Tevez. (Carlo Necchi)
Juventus
Subisce due gol senza particolari colpe, il resto sono più brividi e rilanci in varie salse che parate.
Grintoso, riesce ad estraniare Gervinho dall’azione romanista ma ne risulta uccellato in occasione del gol di Iturbe. Poi si fa male ed esce dal 46’OGBONNA 6 E’ più lento di Caceres è logicamente soffre di più la velocità di Gervinho, però dimostra carattere reagendo in un paio di chiusure in anticipo.
Con Totti finto centravanti ha poco da marcare, si occupa d’impostare e con un lancio perfetto manda in porta Marchisio; tiene in gioco Iturbe nell’azione dell’1-2 ma poi si rifà con gli interessi, siglando il gol vittoria alla Gerrard.
“Il solito”, come si dice al bar: prestazione arcigna impreziosita da un paio di chiusure importanti.
In costante proiezione offensiva sulla fascia destra, non riesce però ad inserirsi in area se non in poche occasioni. Causa il rigore per la Roma e crossa per la traversa di Morata, nel complesso un pò al di sotto dei suoi standard qualitativi.
Tatticamente molto utile per come si sdoppia tra una metacampo e l’altra, se l’azione romanista s’intrappola nella trequarti juventina è anche merito del suo lavoro sporco. Nel primo tempo ha una buona occasione in area ma ciabatta a lato.
Torna al centro dell’universo bianconero e tutto sommato non sembra risentire dell’infortunio: smista palloni con la solita puntualità, aprendo il gioco sulle fasce dal 79’VIDAL 6 Non stravolge gli equilibri del match ma contribuisce ad inclinarli, non a caso poco dopo il suo ingresso arriva il gol vittoria.
Come Lichtsteiner: non si discute la quantità del suo impegno ma qualitativamente parlando ci ha abituato a ben altra produzione. Nel triangolo Maicon-Keita-Nainggolan non era comunque facile interferire; in ogni caso si è guadagnato un rigore.
Largo a sinistra copre in maniera disciplinata e spinge soprattutto nel primo tempo, poi pensa più a controllare Maicon e tutto considerato ci riesce.
Segna due rigori e non è cosa scontata, poi non ha molte altre occasioni al tiro ma si batte con ardore e aiuta la squadra, arretrando tra le linee e smarcandosi per ricevere palla.
Con Allegri fa essenzialmente da boa: il ruolo non sembra dispiacergli ma finisce per penalizzarne le qualità da bomber d’area. Non riesce quasi mai a girarsi per puntare lo specchio dal 59’MORATA 6 Entra con piglio aggressivo, tende ad allargarsi a destra e centra una gran traversa di testa. Mezzo punto in meno per il rosso.
All.ALLEGRI 6,5 La squadra non incanta ma macina punti e soprattutto gestice la Roma nel modo migliore: lasciandola sfogare nella propria metacampo e controllandone gli esterni.
Roma
Qualche brivido non richiesto in fase di disipmegno, è però pronto nelle uscite. Anche lui incassa senza colpe: il tiro di Bonucci è già ben calibrato di suo, lui ha davanti Vidal e non lo vede partire.
Prestazione a metà, nè troppo difensiva nè particolarmente spinta. C’è ma non si fa vedere più di tanto, se non come punto di appoggio per i fraseggi a centrocampo.
Si fa più autoritario col passare dei minuti, argina sia Tevez che Llorente con velocità e fisico, concede giusto la traversa a Morata. Mezzo punto in meno per l’espulsione che però è forse eccessiva.
E’ un rischio, perché si impegna e difende con tutto sè stesso ma tecnica e scaltrezza sono ancora grezze. Però nel primo tempo compie due salvataggi da calcio saponato, importanti per non incassare.
Lichtsteiner non è l’ultimo arrivato ed anzi spesso passa per il primo: il greco ispanico tiene botta concedendogli lo spazio per avanzare ma non il pass per l’area di rigore.
Dopo una prima fetta di partita più grigia si accende e torna il solito mastino: più la partita si anima più trova pane per i suoi denti. Utile anche come spalla di Keita a centrocampo.
Sembra davvero saperla più lunga degli altri per come riesce a gestire ritmo e direzione dei passaggi; pesca un paio di bei lanci ma soprattutto intesse come una Parca. totalizzando più passaggi di tutti.
Il grande assente è lui: la metacampo juventina è spesso trafficata e lui non trova spazi nè spunti; in più nella ripresa allarga un sinistro servito su piatto d’argento da Gervinho dall’84’L.PAREDES s.v.
Nel primo tempo è il più attivo ed efficace dei due esterni e il gol lo premia. Spende molto anche in fase di ripiego ed esce molto stanco dal 66’FLORENZI 6 Entra e si adegua all’andazzo da saloon: corre e se c’è da darle non tira indietro.
Si muove spesso nel traffico e per questo non riesce ad illuminare nella trequarti avversaria; arretra per respirare e ricever palla, segna con freddezza il rigore del momentaneo 1-1 dal 74’DESTRO 5,5 Poche chance per incidere, rimbalza contro la difesa juventina.
Un tempo a sonnecchiare, poi erutta all’improvviso: percussione e assist per Iturbe, percussione e destro alto. Nella ripresa diventa il più pericoloso.
All.GARCIA 5,5 Si fa espellere nel momento del bisogno, peccato perché la squadra non ha risposto male alla serie di sfortunati eventi.
(Carlo Necchi)