CONTRATTI STATALI: PARLA IL MINISTRO DELLA SCUOLA, VALERIA FEDELI
“Gli aumenti dei contratti statali ci sono, ma non per tutti”: le parole del ministro dell’Istruzione e della Scuola, Valeria Fedeli – durante un forum con il segretario della FLCGIL – fanno discutere anche se sono una semplice ripetizione di quanto già annunciato dal ministro Madia nelle scorse settimane. Le coperture economiche non sono uno scherzo e l’aumento di 85 euro per i dipendenti statali arriveranno ma non per tutti, o almeno, non saranno a “pioggia”: «l’aumento degli stipendi saranno di 85 euro medi, poi si discute nel merito, per questo rinnovo contrattuale. Pi ci sono dei temi rimasti aperti, ad esempio come pesano gli 80 euro», spiega la responsabile del Miur di fronte alla platea del sindacato scuola Cgil. «Dopo aver completato la nostra verifica – ha detto il Ministro – stiamo facendo un confronto con le organizzazioni di rappresentanza. Il Miur farà un atto di indirizzo semplificato all’Aran per aprire il prima possibile il tavolo negoziale», spiega ancora la Fedeli che rilancia il tema della meritocrazia come uno dei criteri per cui verranno decisi gli aumenti medi di 85 euro per i docenti della scuola italiana. (agg. di Niccolò Magnani)
CONTRATTI STATALI: NUOVO INCONTRO IN VISTA TRA SINDACATI E ARAN
Prosegue la querelle sul rinnovo dei contratti statali: se ne parla ancora dopo lo sblocco annunciato da mesi. Il punto focale è sempre lo stesso: l’aumento degli stipendi per i dipendenti pubblici. La questione della coperta troppo corta torna dunque d’attualità: bisogna rispettare la bozza d’intesa siglata a fine 2016 tra governo e sindacati per gli aumenti pro capite di 85 euro lordi al mese, ma ora si sta pensando di utilizzare un sistema che premi i dipendenti che hanno stipendi più bassi, cioè coloro che hanno sofferto di più il blocco dei salari. Si parla di aumenti scaglionati in base al reddito e livellati in basso un po’ per tutti. A giorni è previsto un nuovo incontro tra Aran e sindacati, ma l’indirizzo dell’Agenzia è chiaro: aumenti al di sotto degli 85 euro a testa per i più poveri, molto più bassi per i dipendenti con stipendi più alti. Le polemiche allora non mancheranno.
CARENZA DI FONDI, AUMENTI AL RIBASSO
Il governo cambia strategia sul fronte dei rinnovi dei contratti statali: ha promesso 85 euro lordi al mese di aumenti ai dipendenti pubblici, ma è previsto un importo molto più basso, peraltro differente a seconda del reddito. La prossima Legge di Bilancio 2018 dovrà mettere a disposizione una parte dei 5 miliardi di euro previsti e che ora dovranno essere ben calibrati, di conseguenza il rinnovo del contratto per la maggior parte degli statali consentirà un aumento sullo stipendio per un massimo di 50 euro. Mancano le coperture per garantire gli aumenti inizialmente previsti, ma le novità non riguardano solo questo aspetto. Il governo ha infatti approvato un decreto correttivo alla riforma Madia sul licenziamento in 30 giorni dei furbetti del cartellino. Se beccati in flagrante, saranno sospetti entro 48 ore, poi si avranno 15 giorni di tempo per preparare la difesa e quindi si potrà essere licenziati in un mese.