Chelsea batte l’Inter di Mazzarri per due a zero grazie ai gol di Oscar ed Hazard (che trasforma un rigore inesistente). Non basta la grinta messa in campo dai neroazzurri per superare l’ostacolo Chelsea che vince meritatamente. Dopo circa quindici minuti di disorientamento nel primo tempo la squadra di Mourinho prende fiducia nei propri mezzi e chiude la partita realizzando due gol. Buona prestazione dell’Inter nella prima metà della partita in cui a tratti conduce la gara nonostante i gol subiti. Nel secondo tempo i sogni di rimonta tramontano del tutto con l’espulsione di Campagnaro (tra i migliori oggi in campo). Da quel momento in poi con l’inter in 10 la partita diventa a senso unico con il Chelsea a dominare il campo. Per l’Inter buona la prestazione di Nagatomo molto attivo sulla corsia di destra. Deludente Icardi mai in partita e non ancora ben integrato negli schemi di gioco di Mazzarri.
14′ Oscar, 28′ Hazard (r)
Ammoniti: Guarin, Ivanovic, Cambiasso, Ba
Espulsi: Campagnaro 59′
1 Cech (46′ Schwarzer); 2 Ivanovic, 26 Terry, 24 Cahill (60′ Luiz), 3 A. Cole (73′ Bertrand); 7 Ramirez, 16 Van Ginkel; 17 Hazard (73′ Torres), 11 Oscar (46′ Essien), 13 Moses (46′ Mata); 18 Lukaku (60′ Ba)A disposizione: 12 Obi Mikel, 28 AzpilicuetaAllenatore: José Mourinho
1 Handanovic (76′ Carrizo); 14 Campagnaro, 23 Ranocchia, 5 Juan Jesus; 55 Nagatomo, 13 Guarin (76′ Olsen), 19 Cambiasso (68′ Kuzmanovic), 11 Alvarez (68′ Belfodil), 31 Pereira (68′ Jonathan); 8 Palacio (76′ Capello); 9 Icardi (60′ Chivu)A disposizione: 12 Castellazzi, 6 Andreolli, 33 Mbaye, 93 Laxalt
Arbitro: Mr. Ismail Elfath
Trasforma un rigore inesitente dato dall’arbitro per un intervento falloso su lukaku avvenuto però ad un metro dall’area neroazzurra. Numerose le proteste in campo ma alla fine viene dato il rigore. Il belga del Chelsea trasforma il penalty spiazzando Handanovic. Partita in salita per l’inter.
In gol su progressione di Moses, con una palla a girare imparabile per il portiere dell’Inter. Neroazzurri che dopo un buon inizio passano immeritatamente in svantaggio.
Questa notte, alle 2 italiane, l’Inter scende in campo contro il Chelsea nei quarti di finale di Guinness Cup. E’ l’esordio dei nerazzurri, sono quarti di finale: sono otto le squadre partecipanti, in semifinale aspettano già il Milan (avversario di una delle due squadre) ed Everton (che ha fatto fuori la Juventus), mentre Real Madrid e Los Angeles Galaxy si giocano il quarto posto disponibile. Tabellone a eliminazione diretta, calci di rigore immediatamente dopo i 90 minuti in caso di parità, torneo itinerante negli Stati Uniti con finale a Miami: chi vince questa partita va poi a giocare a New York il 4 agosto (con inizio a mezzanotte e mezza). Naturalmente la partita tra Inter e Chelsea racchiude in sè una grande suggestione, oltre a essere una sfida inedita: dopo tre anni da quel 22 maggio 2010, notte in cui l’Inter vinse la Champions League a 45 anni di distanza dall’ultima, José Mourinho ritrova la sua vecchia squadra. Lo fa per la prima volta da avversario: non ha mai nascosto la sua fede nerazzurra, di essere rimasto attacatissimo alla società: dei pretoriani di allora ne restano pochi, per di più due di loro, Zanetti e Milito, sono infortunati, ma l’atmosfera sarà comunque di festa pur se naturalmente le due squadre vogliono vincere, senza se e senza ma. Da parte Inter, lo Special One è rimasto nel cuore e in qualcosa di più: tanto che dopo di lui Moratti ha faticato per trovare l’allenatore giusto, passando da Benitez a Leonardo, da Gasperini a Ranieri a Stramaccioni, prendendo poi Walter Mazzarri. Sei allenatori in tre anni: sembra di essere tornati all’Inter di un tempo, ma si spera che con il livornese che ha fatto benissimo a Napoli le cose possano cambiare.
L’Inter di Walter Mazzarri ha già una fisionomia piuttosto definita: per il momento però il tecnico toscano non vuole lanciare proclami o fare promesse di sorta, anche perchè il non posto dello scorso anno è stato talmente sofferto e contestato che adesso non si può certo dire ai tifosi che arriverà lo scudetto o si tornerà in Champions League. Meglio mettersi sotto e lavorare, a cominciare dalle prime amichevoli estive: finora i nerazzurri ne hanno giocate quattro, di cui però solo una impegnativa, quella con l’Amburgo che, pur più avanti nella preparazione, è stato fermato sull’1-1 (gol di Mauro Icardi). Nelle altre uscite ci sono stati il 3-0 al Trentino Team (con Belfodil capace di sbagliare due calci di rigore), il 3-1 al Vicenza e il 2-0 al Feralpi Salò. Non tantissime reti, ma quello che interessa a Mazzarri innanzitutto è mettere un po’ di solidità in mezzo al campo, chiudere la difesa e diventare una squadra compatta. Quello dei gol sarà un problema successivo. Il Chelsea ha un problema di tipo diverso: nelle ultime due stagioni sembrava destinato al declino, e invece prima Roberto Di Matteo che doveva essere un traghettatore ha portato a casa nientemeno che la Champions League che era sempre sfuggita ai Blues. Poi, esonerato il tecnico italiano, Roman Abramovich ha preso Rafa Benitez già sapendo che il giugno seguente sarebbe arrivato José Mourinho: e lo spagnolo, osteggiato da tutto Stamford Bridge, ha vinto l’Europa League. Adesso è tornato lo Special One: che dovrà innanzitutto riportare a casa un titolo nazionale che manca dal 2010 (con Carlo Ancelotti) e poi provare a vincere la coppa, che personalmente significherebbe la terza con tre squadre diverse, dopo Porto e Inter. La campagna acquisti finora non è decollata: certo Van Ginkel e Schurrle sono ottimi giocatori e i rientri dai prestiti di Lukaku e De Bruyne sono importanti, ma si attende il colpo da novanta. Sfumato Edinson Cavani, sembra che Abramovich voglia puntare tutto su Wayne Rooney. Intanto Mourinho va avanti con quelli che ha, e con il suo solito istrionismo dimostra di preferire il giovane Lukaku al navigato Torres, di fatto allontana dai Blues Demba Ba e prosegue per il momento con il 4-3-3, con Hazard e Victor Moses larghi in attacco. Per sapere se funzionerà dovremo aspettare l’inizio di stagione, ma intanto ci godiamo questa partita: Inter-Chelsea, quarti di finale della Guinness Cup, sta per cominciare…
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