CALCIOMERCATO INTER – Ha fatto in un certo senso scalpore l’intervista all’ex presidente dell’Inter, Pellegrini, a La Gazzetta dello Sport. L’ex numero uno nerazzurro, nella giornata di ieri, invitava Moratti a non cedere il club al magnate indonesiano Thohir, soprattutto per una questione di cuore. Stamane ha voluto replicare lo stesso industriale milanese, l’attuale vertice dell’Inter: «Io ho deciso di guardare al futuro». Una frase che sintetizza con poche parole i progetti di Moratti per il suo giocattolo più bello, o come lo chiama lui, «Una figlia che ora che vada al collegio per una buona educazione». Non ne fa solamente una questione di debiti, di mercato, di passivi di bilancio, quanto di sviluppo: «Il vero problema è il fatturato – prosegue Moratti alla Rosa – sono le risorse necessarie per lo sviluppo. Ciò di cui mi preoccupo è il futuro della squadra. E questo non può prescindere dall’espansione del marchio sul mercato internazionale». Moratti è convinto che con l’ingresso di Thohir nella società, l’Inter possa giovarne da ogni punto di vista, allineandosi, o per lo meno avvicinandosi, alle grandi del Vecchio Continente, il Real Madrid, il Barcellona, il Manchester United, tutte società che riescono a vivere per via di un fatturato enorme.
CALCIOMERCATO INTER – Grazie a Thohir l’Inter potrà sfondare in un mercato molto redditizio come quello asiatico, e dalla porta principale: «Ti apre al mondo – commenta Moratti entusiasta – e a nuove risorse in modo quasi automatico. Insomma, ti internazionalizza persino più di un Triplete… L’Inter vale molto più di quanto produce in termini di fatturato. Deve valorizzare il proprio marchio sul piano internazionale se vuole avere un futuro in linea con la sua tradizione». Resta comunque da capire quale sarà la posizione che lo stesso Moratti ricoprirà all’interno della nuova Inter. Secondo molti l’attuale patron dovrebbe mantenere una carica prettamente “sportiva”, visto il suo forte rapporto con i giocatori, le relazioni con gli altri club italiani e stranieri, e le capacità sul mercato, ma non è da escludere che lo stesso si possa fare da parte: «Se servo, resterò a dare il mio contributo – ha concluso Moratti senza mostrare alcuna amarezza – Ma per favore non mitizziamo il mio ruolo. Lo chiedo anche ai tifosi: i presidenti simbolo a un certo punto diventano un tappo…».