L’inter firma un’impresa storica al Massimino, vincendo 2-3, alla fine di un incontro combattuto fino alla fine da tutte e due le squadre. Palacio decide questa vittoria, grazie ai due gol e l’assist fatti in soli 45 minuti. Gli uomini di Stramaccioni hanno controllato per più tempo la partita, con un risultato finale di possesso palla del 56% contro il 44% degli etnei. I nerazzurri ci hanno provato di più con 16 conclusioni, di cui 6 nello specchio, contro le 14 degli avversari, che hanno tirato in porta solo 4 volte. L’uomo che ha provato a concludere più volte è stato il solito Guarin con 4 conclusioni in totale. La voglia dell’Inter di recuperare la partita è dimostrata anche dalla supremazia territoriale di 11’49” contro gli 8’04” del Catania. I calciatori che si sono distinti stasera nel proprio lavoro sono Juan Jesus che, a parte i due errori colossali, ha recuperato 34 palloni, seguito dall’avversario Spolli con 28. Per quanto riguarda i passaggi riusciti si è contraddistinto a sorpresa Pereira, che con 46 passaggi riusciti è stato fondamentale. Per quanto riguarda il Catania Castro ha eseguito 41 passaggi esatti. E’ stata la classica partita in cui le due squadre si sono divise la posta: un tempo per una, con la differenza che i nerazzurri nella ripresa hanno spinto sull’acceleratore fino al 90′ e anzi oltre, andando a prendersi tre punti fondamentali. Il Catania deve ancora diventare grande: dopo aver trovato il doppio vantaggio gli uomini di Maran si sono come accontentati (a dire il vero hanno rischiato anche di segnare il terzo), si sono seduti e hanno forse pensato di aver vinto la gara ed effettuato il sorpasso in classifica. Maran deve soprattutto lavorare sull’aspetto mentale, perchè partite del genere vanno chiuse, soprattutto se l’avversario è una squadra come l’Inter che è abituata a stare ai piani alti della graduatoria e soprattutto si è trovata molte volte in questa situazione (del resto la definizione di “pazza Inter” è nato proprio dalle grandi rimonte degli scorsi anni). A livello di classifica per gli etnei cambia poco: la Champions League non era un obiettivo concreto – se arriva tanto meglio – l’Europa League è ancora lì da prendere, ma bisognerà essere più concreti e cinici per evitare quello che è successo lo scorso anno con Montella, ovvero un crollo verticale una volta ottenuta la salvezza e venuto il momento di giocare per traguardi più ambiti e decisamente oltre le ambizioni della vigilia. L’Inter invece dovrà riflettere su come ogni volta la squadra concede un tempo agli avversari (era successo già nel derby dello scorso fine settimana), essendo poi costretta a uno sforzo extra per riprendere in mano la partita. Oggi è andata bene, la prossima volta potrebbe non andare a finire così.
Apre le danze Bergessio, che punisce un eccesso di fiducia di Juan Jesus, rubandogli la palla sulla linea di fondo a sinistra (il difensore stava proteggendo la rimessa dal fondo) e trovando lo spazio per andare al tiro scavalcando Handanovic, rendendo vano il tentativo di Alvaro Pereira di salvare sulla linea. calcio di punizione di Lodi dalla trequarti, il pallone spiove morbido sul secondo palo e incredibilmente Marchese ha grande libertà nello stacco, mettendo la palla sul secondo palo dove Handanovic, che rimane fermo, non può sperare di arrivare. fuga di Palacio sulla destra: l’argentino è appena entrato ed è fresco, lascia sul posto Marchese e arrivato sul fondo lascia partire un cross a mezz’altezza che trova la testa di Riky Alvarez, bravo ad avventarsi bruciando difensore e Andujar che non può intervenire. dopo l’assist Palacio va in gol pareggiando i conti. Stavolta il cross è da sinistra ed è opera di Alvaro Pereira, che pesca l’attaccante colpevolmente perso dalla difesa del Catania. Stacco di testa, e 2-2. ecco la pazza Inter, che si materializza nel recupero. Palacio controlla un altro pallone in area da sinistra e lo offre a Cambiasso. Il centrocampista parte verso la linea di fondo e approfitta di uno scivolone di Spolli, mette in mezzo arretrato e rasoterra dove Palacio, che ha seguito l’azione, si incunea tra i difensori e batte con il piatto destro; Andujar ci arriva, ma rapidità e vicinanza della conclusione gli impediscono di fermare il pallone, che supera la linea.
Il primo a presentarsi dopo la clamorosa vittoria è il tecnico dell’Inter Andrea Stramaccioni, il quale ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di Rai Sport: “Io cerco di rimanere sereno, i due gol del Catania sono stati due nostri errori, anche se Jesus ha poi fatto una partita con gli attributi. Il gol di Marchese poteva spezzarci le gambe così come il pubblico meraviglioso poteva abbassarci il morale, ma non è stato. L’intervallo è servito per poi tornare in campo e vincere. Fortunatamente le partite si commentano alla fine. Rocchi era una scelta calcolata per via delle coppe, ho grande fiducia in lui anche se ha preso la parte più brutta dell’Inter, anche Palacio nel primo tempo avrebbe faticato. Cassano? Quello che devo dirgli glielo dico di persona. Per una persona diretta come me c’è un rapporto faccia a faccia con Antonio”. Dopo di lui è arrivato un amareggiato Rolando Maran, che si è espresso così sempre su Rai Sport: “Non abbiamo avuto il colpo del k.o. e l’Inter è riuscita subito ad accorciare le distanze. Nel finale paghiamo per una rete che non meritavamo, contro l’Inter certi episodi girano a sfavore perché sono più esperti. Dobbiamo fare tesoro di errori che abbiamo fatto, anche a Torino sarà difficile, andiamo là pensando di aver fatto una buona partita. Sono stati fischiati molti falli, ma l’arbitro non ha influito, concentriamoci adesso sul futuro”.