La Cisl ha elaborato i dati Istat sull’occupazione nel 2010 e quelli Inps sull’utilizzo della cassa integrazione nel mese di marzo 2011. Ne risulta che l’anno scorso sono stati persi 153mila posti di lavoro (-0,7%), risultati da un calo dei lavoratori italiani (336mila unità) e da un aumento di quelli immigrati (183mila unità).
In calo il lavoro dipendente (167mila unità, risultato di 197mila contratti a tempo indeterminato in meno e di 30mila contratti a termine in più), mentre aumenta seppure di poco quello autonomo (14.000 unità).
I disoccupati sono invece aumentati in un anno dell’8,1% (+158.000 unità), mentre il tasso di disoccupazione giovanile è salito del 2,4%, portandosi, nella media del 2010, al 27,8%, con un massimo del 40,6% per le donne residenti nel Mezzogiorno.
Per quanto riguarda i dati sulla cassa integrazione, la Cisl fa notare come questa abbia superato nel mese di marzo i 100 milioni di ore (102,5) con un aumento del 45% rispetto a febbraio e un calo del 15,8% rispetto a marzo 2010. Un aumento omogeneo, rispetto al mese precedente, per tutte e tre le forme di ammortizzatori: 21,1% per la cassa integrazione ordinaria, 45,4% per quella straordinaria e 65,2% per la cassa in deroga.
Un’impennata definita dalla Cisl “preoccupante e inattesa”, ma da analizzare insieme ai dati sul tiraggio (l’uso effettivo della cassa da parte delle aziende). A gennaio era al 35% delle ore autorizzate e se questa tendenza dovesse confermarsi anche a marzo a fronte di una stima di 624.000 lavoratori equivalenti in cig nel mese i lavoratori realmente “fermi” dovrebbero essere meno della metà.