IL BOOMERANG PER RENZI
Dopo che è passato alla Camera il ddl Richetti pare che Matteo Renzi sia stato molto soddisfatto. Lo scrive Francesco Damato, pensando anche a quanto probabilmente l’ex Premier si stia fregando le mani all’idea di colpire i vitalizi di due suoi “avversari” come Massimo D’Alema e Ciriaco De Mita. L’ex direttore de Il Giorno, in un intervento su Formiche.net, ritiene però che il Segretario del Pd abbia poco da esultare, visto che questa legge si trasformerà per lui in un boomerang: “Renzi continui pure a festeggiare il grande successo descrittogli dall’amico Matteo, come lui, peraltro capo della Comunicazione del Pd. Su questa strada i venti milioni e rotti di pensionati comuni gli daranno una bastonata elettorale così forte che il prossimo anno, dopo che si saranno rinnovate le Camere, egli potrà firmare un altro bel contratto con la Feltrinelli per scrivere il seguito del suo libro Avanti in vendita in tutta Italia. Il prossimo libro si chiamerà probabilmente Indietro”.
GLI EFFETTI DELLA LEGGE FORNERO SULL’OCCUPAZIONE FEMMINILE
Si è parlato molto dei nuovi dati relativi al mercato del lavoro, che mostrano un aumento dell’occupazione femminile, accolta come una notizia positiva, visto che le donne, insieme ai giovani, sono considerate i soggetti deboli del mercato del lavoro. Secondo quanto scrive Il Giornale, tuttavia, questo dato è frutto della riforma delle pensioni targata Fornero. “Il miglioramento riguarda quasi esclusivamente le donne over 50 e non per un’improvvisa conversione dell’Italia al lavoro in rosa. Pesano semmai gli effetti della riforma Fornero che ha spostato in avanti l’età del ritiro”, scrive Antonio Signorini, che poi ricorda che in ogni caso il tasso di occupazione femminile dell’Italia resta il penultimo a livello europeo, migliore solamente rispetto a quello della Grecia. Dunque se il mercato del lavoro sta reggendo è solo grazie alla riforma delle pensioni.
ELSA FORNERO RILANCIA IL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ
Elsa Fornero è tornata a parlare di pensioni in televisione. Ospite della trasmissione In Onda, ha risposto a una domanda sul ddl Richetti e ha spiegato che all’epoca con il suo Governo aveva chiesto di far partire il calcolo contributivo per i parlamentari, senza però intervenire sul passato. Dal suo punto di vista sul pregresso occorre intervenire chiedendo un contributo di solidarietà sulle pensioni più elevate che non trovano corrispondenza nei contributi versati. Anche perché il ricalcolo con effetto retroattivo rischia di essere bocciata dalla Consulta, lasciando quindi intatti poi i privilegi che si volevano abolire. Non è la prima volta che l’ex ministro del Lavoro si esprime in favore di un contributo di solidarietà. Un intervento che anche Cesare Damiano avrebbe preferito fosse applicato al posto del ricalcolo dei vitalizi in essere.
LA UIL RIFÀ I CONTI SULLA SPESA PENSIONISTICA
Nei giorni scorsi la Ragioneria Generale dello Stato aveva segnalato un aumento della spesa pensionistica in rapporto al Pil superiore alle previsioni. Secondo la Uil, tuttavia, considerando i dati del 2014, “semplicemente togliendo la tassazione (66 miliardi di euro, secondo la Commissione europea) e i Tfr/Tfs (22,8 miliardi di euro), la spesa per pensioni in Italia è dell’11% rispetto al Pil, invece che del 16,55%. Un dato che, spiega il sindacato, “è perfettamente in media con quella degli altri Paesi dell’Ue e, addirittura, 1,4 punti meno della Francia, 1 punto in meno dell’Austria, 0,4 punti in meno della Germania”. Per la Uil occorrerebbe bisognerebbe quindi fare in modo che ci sia un sistema di misurazione più efficace. E separare assistenza e previdenza, come richiesto anche da Cgil e Cisl, sarebbe già un buon passo in avanti.
PROIETTI (UIL) PARLA DEL CUMULO CONTRIBUTIVO GRATUITO
Orietta Armiliato ha scritto una lettera ai rappresentanti delle segreterie di Cgil, Cisl e Uil, ricordando quanto sia importante riuscire a sanare l’ingiustizia che ancora pesa su chi vuole accedere a Opzione donna e all’ottava salvaguardia degli esodati, visto che non è ancora possibile utilizzare il cumulo contributivo gratuito. “Con questo atto di equità non solo si dirimerebbe una questione che ancora una volta ha discriminato le lavoratrici, ma si farebbe un atto di buona politica rispettando il dettato della Legge originale che non ne cita l’inapplicabilità”, si legge nel testo redatto da Armiliato a nome del Comitato Opzione donna social. Domenico Proietti ha già risposto a questa sollecitazione. Il Segretario confederale della Uil ha infatti scritto: “Certo Orietta! Continueremo a sostenere la necessità di una modifica per sanare una disparità che penalizza le donne. Insieme ce la faremo. Ciao”.
L’ELOGIO DI BOCCIA ALLA LEGGE FORNERO
Vincenzo Boccia nei giorni scorsi aveva criticato l’idea di una pensione di garanzia per i giovani, spiegando che sarebbe meglio offrire ai ragazzi la possibilità di un lavoro, incentivando la loro assunzione con il taglio del cuneo fiscale, piuttosto che occuparsi di un importo minimo del loro futuro assegno pensionistico. Il Presidente di Confindustria, intervistato da La Stampa, oggi è tornato a parlare di pensioni, dando, a quanto pare, un giudizio positivo della Legge Fornero. “In Italia non sappiamo raccontarci. Abbiamo approvato la migliore riforma delle pensioni, il Jobs Act, l’impianto di Industria 4.0 mentre altri Paesi, come la stessa Francia, sono indietro con le riforme”, ha detto Boccia. Certamente quelle sue parole, “abbiamo approvato la migliore riforma delle pensioni”, non andranno giù a tanti lavoratori, anche delle aziende associate a Confindustria.
OLIVETTI (ADEPP): RISCHIO CONTENZIOSO SU CUMULO CONTRIBUTIVO
La Legge di bilancio ha introdotto una novità in tema di pensioni: il cumulo contributivo gratuito. Tuttavia ancora non è utilizzabile dagli iscritti alle casse professionali. In un’intervista a Il Sole 24 Ore, Alberto Olivetti ha spiegato che non è stata prevista la copertura, che invece esiste nel caso dell’Inps. Quindi il Presidente dell’Associazione degli enti di previdenza dei professionisti ha spiegato che “le casse stanno predisponendo delle delibere che faranno riferimento al testo letterale della legge su principi chiari: che si tratterà di un’unica pensione, i requisiti di età e contributivi sono quelli più elevati tra gli enti previdenziali interessati, le regole applicate sono quelle vigenti al 1° gennaio 2017. Serve, e per ora manca, una tecnicalità tra Casse e Inps che dovrà essere stabilita, per esempio con una convenzione”. Olivetti ha anche aggiunto che al momento chi fosse interessato al cumulo, dopo aver ricevuto i conteggi dalla cassa, viene invitato a rivolgersi all’Inps. “E se non trova le risposte che si aspetta si rivolgerà al tribunale. Il rischio contenzioso esiste ed è consistente”.
CONFSAL PROPONE QUOTA 100
Prende corpo l’iniziativa della Confsal per un disegno di legge popolare relativo a una riforma delle pensioni con cui sostituire la Legge Fornero. pensionioggi.it spiega che l’idea è quella di introdurre la Quota 100, con un minimo di 62 anni di età e di 35 di contributi. Inoltre, si vorrebbero porre alcuni paletti, come un limite di età anagrafica di 67 anni, che scenderebbero a 62 nel caso di svolgimento di lavori usuranti, oltre che una soglia massima di contribuzione, pari a 40 anni. La Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori non vorrebbero che fossero previste delle penalizzazioni nel caso si utilizzasse la Quota 100 per il pensionamento. La motivazione principale per cui si intende presentare questo disegno di legge popolare è che non si può pensare di arrivare a un’età pensionabile di 70 anni e dunque occorre porre dei correttivi all’attuale sistema. Un altro punto su cui si vorrebbe intervenire è l’aggancio al trattamento minimo, che di fatto non esiste più. Oggi, infatti, si potrebbe anche andare in pensione percependo 200 euro al mese, nonostante anni di contributi versati. E specie nell’agricoltura potrebbe non trattarsi di casi sporadici.
La Confsal ha inoltre in mente un intervento per le donne, con la possibilità di instaurare periodi di non lavoro durante la maternità, recuperabili in seguito aggiungendoli all’età pensionabile, tutto su base volontaria. La confederazione ritiene anche che l’Ape non sia stata una risposta efficace alla necessità di introdurre flessibilità nel sistema: sia perché quella volontaria chiede di pagare per avere una pensione anticipata, sia perché quella social lascia fuori diversi lavoratori che pure meriterebbero una tutela.