Si torna a parlare di Supercoppa. Lazio-Juventus si è giocata tre mesi e mezzo fa: i bianconeri hanno vinto , portando a casa il secondo trofeo consecutivo e il sesto nella storia. Archiviato il verdetto sul campo, restava (resta in realtà, poichè non è ancora finita) da giocare la battaglia che riguarda gli introiti derivati da incasso e diritti televisivi. C’era infatti un contenzioso in ballo che risale a prima della partita, precisamente alla sede della partita: riassumendo velocemente, il battibecco tra Andrea Agnelli e Claudio Lotito era sorto circa la volontà di giocare a Pechino, sede in cui si era disputata l’edizione 2012. Il presidente della Lazio sosteneva che il rifiuto della Juventus di andare in Cina avesse fatto perdere soldi ai biancocelesti (in termini di una tournee già organizzata e disdetta), mentre i campioni d’Italia avevano portato avanti un documento secondo il quale già a marzo avevano fatto sapere alla Lega che, avessero preso parte alla Supercoppa, non avrebbero voluto giocarla in Asia, cosa che del resto – sempre secondo Agnelli – non era un obbligo. Era finita che si era giocato all’Olimpico di Roma, stadio nazionale e solo casualmente casa di una delle due pretendenti al trofeo; ma gli introiti erano stati divisi in modo che la Lazio ricevesse 1,8 milioni di euro – cioè quanto avrebbero guadagnato giocando in Cina – e la Juventus solo 600 mila euro. Da qui il ricorso bianconero, poichè essendo cambiata la sede, e non essendo stato fatto un danno agli avversari, non c’era ragione perchè la Lazio pretendesse più soldi. L’Alta Corte del Coni si è espressa in merito, accogliendo l’istanza della Juventus: ora dunque la palla passa al Consiglio di Lega, che dovrà nuovamente ripartire la cifra in parti, si suppone, eguali. Staremo dunque a vedere come finirà questa vicenda.