Ai margini dei lavori della Conferenza Episcopale Italiana, il presidente della commissione per i problemi sociali e il lavoro, Monsignor Bregantini, ha espresso parole di commento alla situazione di Fincantieri. In seguito all’annuncio del taglio di circa 2500 posti di lavoro e della chiusura di stabilimenti come quello di Sestri Ponente in Liguria e quello di Castellamare in Campania, è esplosa nei giorni scorsi la rabbia degli operai. Manifestazioni seguite da incidenti e occupazioni di sedi municipali. Monsignor Bregantini, parlando dell’accaduto, ha espresso forte preoccupazione. Una decisione tragica, quella presa dalla dirigenza Fincantieri, secondo i vescovi italiani. “Siamo molto preoccupati”, ha detto l’arcivescovo di Campobasso-Bojano in un intervista per un canale della ‘Radio Vaticana’. “La prolusione del cardinale Bagnasco ci aveva fatto sognare. Vorremmo, come ha detto, una società in cui i posti di lavoro non solo non sono perduti, ma sono anche recuperati. Purtroppo la realtà è tragica. Apprendiamo con grandissimo sconcerto una decisione così tragica per cui 20-25 per cento delle maestranze vengono restate a casa. E’ una cosa terribile. Credo che bisogna fare di tutto per parare il corto nel modo migliore”. E’ compito della politica e delle istituzioni, ha aggiunto l’alto prelato, che possono fare tantissimo in casi come questo.
“La politica deve farsi più seria, solo se incontra problemi reali come questo o la precarietà dei giovani, la politica si purifica”. Ha aggiunto che “è necessario trovare soluzioni di transizione come le “reti di solidarietà. Bisogna essere molto progettuali. Non si può dire: siccome i conti in borsa vanno male gli operai li lasciamo a casa. Voglio ricordare che la fabbrica non è sono solo degli imprenditori o degli azionisti ma è anche di una città, del sindacato, degli operai, di un intero popolo. Questo – sottolinea monsignor Bregantini – ci dice l’enciclica ‘Caritas in veritate'”.