La nuova idea del Milan è Alex Song. Nata da una considerazione: il camerunense a Barcellona non gioca. Era l’estate del 2012 quando i blaugrana versavano 19 milioni di euro nelle casse dell’Arsenal, sottoscrivendo con il giocatore un contratto quinquennale. Doveva essere un grande colpo: nelle idee di Tito Vilanova il giocatore sarebbe dovuto diventare una sorta di “Mascherano bis”, un centrocampista votato alla difesa. Così non è andata: Song è stato chiuso dalla stratosferica forma del Jefecito e da un centrocampo di insostituibili. Così che le sue quotazioni sono andate decisamente in discesa: iniziato il secondo anno al Camp Nou, il Tata Martino non sembra voler puntare su di lui, come confermano i fatti. Sergi Roberto e Jonathan Dos Santos, due canterani in rapida ascesa, sono le prime alternative del tecnico argentino, senza dimenticarsi di quel Fabregas che rattoppa buchi dalla mediana in su. Insomma: il futuro non è certo a tinte blaugrana per il camerunense, che a 26 anni inizia a pensare di emigrare per trovare altro spazio. Ecco dove entra in gioco il Milan: secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva da IlSussidiario.net, i rossoneri starebbero pensando – per il momento si tratta solo di questo – di rinforzare il centrocampo con un giocatore dinamico e in grado di ricoprire più ruoli, dal perno davanti alla difesa alla mezzala di contenimento, finanche al centrale arretrato qualora le emergenze lo richiedono. Si tratta di un’operazione per il prossimo giugno: non certo a gennaio, ora che i rossoneri hanno già speso 11 milioni per Matri e devono garantire uno stipendio a Kakà. A proposito: le strade per Adriano Galliani sono due. La prima prevede un acquisto secco di Song: svalutato da un biennio di panchine, il giocatore potrebbe arrivare a San Siro per circa dieci milioni di euro. Al momento percepisce 5 milioni: una cifra che pur di giocare sarebbe disposto ad abbassarsi fino a 4, che è il tetto massimo dei rossoneri (quello che guadagnano Mario Balotelli, Kakà e Philippe Mexès). La seconda strada è più tortuosa, e prevede un sacrificio da parte del Milan. Non sono in pochi a sostenere che il prossimo anno Stephan El Shaarawy sarà ceduto per fare cassa: lo dicono già i segni odierni, l’acquisto di Alessandro Matri e certe dichiarazioni in sincrono di Allegri e Galliani che sembrano voler coprire una sorta di malefatta, cioè il panchinamento del Faraone. Che a luglio ha scelto di restare al Milan, ma tra un anno potrebbe cambiare idea, “spinto” anche dalla società: il Barcellona lo apprezza come giocatore, pensa ad un tridente El Shaarawy-Messi-Neymar con Pedro di scorta e Song potrebbe essere la pedina di scambio giusta per abbassare la cifra da girare in via Turati. Certo: al momento sembrano discorsi da fantacalcio, ma se andiamo a guardare lo erano anche gli ultimi due spostamenti di Zlatan Ibrahimovic, proprio dal Barcellona al Milan e poi a Parigi. Chiaramente questo non significa che El Shaarawy abbia già le valigie in mano: semplicemente, che nel calciomercato di oggi niente è più impossibile. Naturalmente le due società dovranno eventualmente sedersi a tavolino e far quadrare interessi e bilanci che al momento non sembrano convergere, ma chissà che già nel corso delle due partite di Champions League non si possa avere un primo meeting di affari…
(Claudio Franceschini)