Palermo-Milan è una delle partite più attese della 26esima giornata di Serie A. Dopo i nauseanti strascichi polemici che hanno seguito la partita con la Juve, per il Milan è finalmente ora di tornare a far parlare il campo. La trasferta di Palermo vede il rientro di Ibrahimovic dopo la squalifica di tre giornate. Il Palermo invece deve dare continuità alle proprie prestazioni, solitamente entusiasmanti in casa e disastrose in trasferta. Gli ultimi due turni di campionato sono emblematici: 5-1 casalingo alla Lazio, debàcle1-4 sul campo del Siena. Al Renzo Barbera i rosanero sono pressoché inarrestabili, e hanno perso solo con Cesena (0-1) e Napoli (1-3). Insomma, per questa partita non mancano i motivi d’interesse. Per leggere meglio i temi del match ilSussidiario.net ha intervistato in esclusiva Filippo Maniero, storico attaccante del calcio italiano ed attuale allenatore dell’Albano, che ha vestito entrambe le casacche (13 presenze 3 gol con il Milan nel ’98, 31 partite 13 reti in Sicilia nel 2002-2003). Ecco le sue impressioni:
Maniero, le due squadre come imposteranno la partita?
Il Milan penserà soprattuto a fare la partita, a vincere cercando di far gol il prima possibile. Da qui alla fine del campionato e quasi un obbligo per il Milan fare questo, perchè altrimenti la Juve potrebbe avere vita un po’ più facile. Penso che da qua alla fine la costante del Milan deve essere cercare di vincere tutte le partite, a cominciare da oggi.
Al Barbera però Il Palermo non guarda in faccia nessuno. Si limiterà a contenere?
A volte sono proprio le squadre avversarie che ti fanno giocare in un certo modo. Quando incontri una grande squadra è logico che non puoi giocare a viso aperto, ma devi cercare di limitare i danni. Nel calcio è così, lo sanno anche i giocatori del Palermo: per me aspetteranno che il Milan sbagli qualcosa per cercare di colpirlo. Con i giocatori che ha il Palermo può fare bene questo. Poi ci sono tante componenti che fanno pendere la partita da un a parte o dall’altra.
Secondo lei, che a Palermo ci ha giocato, come mai per la squadra conta così tanto il fattore campo?
E’ un qualcosa che ti entra dentro, nel senso che il calore e il supporto che danno i tifosi del Palermo è qualcosa di indescrivibile. Io ho giocato in tante squadre, ma difficilmente ricordo dei tifosi così. Fin da subito, nel riscaldamento prima della partita, ti fanno sentire il loro calore, il loro incitamento, ed è logico che nel giocatore subentra un qualcosa in più che magari fuori casa non ti viene.
A livello tattico, Emanuelson trequartista può tenere occupato Donati, riferimento centrale dei siciliani?
Può dar fastidio, nel momento in cui riesce a trovare degli spazi dove magari i centrocampisti avversari non riescono ad accorciare. Se lui sarà intelligente e bravo a sfruttarli, i centrocampisti del Palermo possono andar in difficoltà. Se invece chiuderanno gli spazi, o Emanuelson non riuscirà a trovarli, allora diventerà un po’ più facile per Donati pensare a far gioco. E’ logico che il Palermo deve essere ben messo in campo, con poco spazio tra centrocampo e difesa per far si che Emanuelson abbia di questi problemi.
Come vede l’olandese in quella posizione?
Ha la qualità per risolvere il problema, i giocatori bravi comunque te lo risolvono lo stesso. Però magari se marcato bene lui può fare un po’ più di fatica.
Nel Palermo mancherà Silvestre al centro della difesa. Al suo posto dovrebbe giocare Milgliaccio, che si già disimpegnato bene nel ruolo. Come vede il duello col rientrante Ibra?
Beh, con Ibra è difficile un po’ per tutti, sia per la struttura fisica che per la tecnica. Abbiamo visto che quando lui vuole fa la differenza, e ci sono pochi giocatori che riescono a tenerlo. A Migliaccio auguro tutto il bene possibile, però sarà dura. L’assenza di Silvestre, che fisicamente mi sembra più portato a contrastare Ibra, può sicuramente pesare per il Palermo.
Mutti sembra intenzionato ad escludere ancora Ilicic dall’undici titolare. Sarebbe d’accordo con la scelta, in una sfida così importante?
Sui singoli è logico che l’allenatore vede i suoi ragazzi tutta la settimana, per cui che si parli di un’esclusione tecnica o per altri motivi, lui che lo può spiegare nella maniera migliore. Noi da fuori possiamo fare delle supposizioni, ma mi sembra scorretto giudicare qualcosa che non sappiamo. Durante la settimana possono capitare qualsiasi tipo d’imprevisti, perciò è logico che se c’è un certo tipo d’esclusione l’allenatore non lo faccia per antipatia o simpatia, ma per scelta sua personale. Preferisco non addentrarmi in queste situazioni.
Quali sono le residue ambizioni del Palermo per questo girone di ritorno?
E’ difficile da dire, perché ha talmente alti e bassi che è difficile giudicarlo. il potenziale secondo è adatto per cercare di entrare in Europa League, penso se la possa giocare con le altre squadre. E’ logico che dovranno avere una serie una serie di risultati positivi, e bilanciare l’altalenanza più che di risultati di prestazioni. Basta vedere settimana scorsa: fanno 5 gol con la Lazio in casa poi vanno a Siena e ne prendono 4… Vuol dire che c’è qualcosa che non va: se riescono a sistemare questo possono sicuramente lottare con le altre pretendenti all’Europa League.
Pronostico?
Dico Milan, perchè da qui alla fine se vuol dare fastidio alla Juve deve sbagliare il meno possibile. Il quadro tattico sarà quello, Milan che attacca e cerca di vincere, Palermo che si difenderà. Fossimo stati all’inizio del campionato le valutazioni sarebbero state diverse, adesso che siamo a Marzo sia Milan che Juve devono sbagliare il meno possibile per vincere lo scudetto.
(Carlo Necchi)