Philippe Mexes è stato oggi squalificato per tre giornate di campionato dal giudice sportivo, che ha punito il pugno che lo stopper francese ha rifilato a Borriello durante Milan-Juventus. L’ex romanista purtroppo non è nuovo ad episodi di questo tipo, ma il caso è sospetto: perché proprio all’ex compagno Borriello? Ruggini pregresse o semplice casualità? Per vederci più chiaro IlSussidiario.net ha intervistato in esclusiva il giornalista di SkySport Paolo Assogna, che conosce meglio il difensore transalpino in quanto esperto dell’ambiente giallorosso. Ecco le sue impressioni.
L’ennesima bravata di Mexes ha coinvolto anche Marco Borriello: antico rancore dai tempi della Roma?
Non mi risulta, anche perché Borriello è arrivato l’anno scorso quando Mexes era infortunato, quindi hanno giocato poco insieme. L’infortunio aveva chiuso la stagione di Mexes con grande anticipo, quindi diciamo che si sono sfiorati, per poche settimane sono stati insieme a Roma, e non mi risulta che ci siamo tuttora ruggini tra i due. Detto questo, quando Borriello è arrivato nello spogliatoio romanista non è che avesse trovato subito un feeling clamoroso con il gruppo.
Dunque che tipo di rapporto avevano i due a Roma, al di là di infortunio del francese e difficoltà d’inserimento di Borriello?
Diciamo un normale rapporto tra colleghi.
Che tipo di presenza era quella di Mexes nello spogliatoio giallorosso? Ha mai avuto problemi relazionali?
A Roma Mexes era amatissimo, dalla piazza e dallo spogliatoio. E’ un calciatore che ha sempre garantito certi standard di qualità, che ogni tanto però si lasciava andare a qualche episodio un po’ sopra le righe. Ma nel complesso la sua esperienza romana è stata estremamente positiva con qualche momento di calo di tensione, sia in campo che nel comportamento. Ma è poco rispetto al bene che ha fatto alla Roma.
Come mai Mexes ricade più o meno continuamente in episodi di questi tipo, generalmente gratuiti?
Non tutti i calciatori hanno lo stesso carattere: qualcuno ogni tanto “sbrocca”, come si dice a Roma, e quindi fa delle cavolate. Mexes ha fatto una stupidaggine, ma non la caricherei di significati, perché la sua rimane comunque la carriera di un giocatore corretto che ogni tanto ne combina qualcuna, e nell’episodio con Borriello è ricaduto in questo tipo di dinamica.
Non ritiene dunque che l’indole del ragazzo abbia influito sulla carriera professionale del giocatore?
No perché comunque ha giocato in due grandi squadre in Italia, a Roma e nel Milan. Fa parte della nazionale francese quindi non credo. Ripeto: ogni tanto fa qualche cavolata, però quelle che ha fatto fino adesso non ne hanno in nessun modo condizionato la carriera.
Passando invece a Borriello: prima parlava del suo difficile inserimento nello spogliatoio romanista. Dove stavano i problemi, nel gruppo o nel singolo?
Lo spogliatoio della Roma in questi anni è sempre stato un esempio. E’ sempre stato ricco di rapporti positivi, costruttivi, è sempre stato un gruppo molto unito, non ha mai avuto problemi di frammentazione. Diciamo che l’esuberanza iniziale di Borriello ha creato qualche leggero scompenso.
Da ultimo, tornando a Mexes: il suo trasferimento al Milan ha peggiorato la considerazione che i tifosi giallorossi hanno di lui?
Come tutte le tifoserie molto legate ai giocatori, quando uno se ne va a parametro zero è chiaro che qualche strascico lo lascia. Quest’anno non ci sarà più Roma-Milan, ma credo che quando Mexes tornerà per la prima volta all’Olimpico si prenderà qualche fischio fisiologico nella testa delle tifoserie molto calde. La tifoseria della Roma l’ha amato molto, e quando i giocatori che ama molto se ne vanno sicuramente si sente ferita.
(Carlo Necchi)