Chi non ha mai sognato da bambino di guidare una locomotiva come nei film western o vivere, come le principesse delle fiabe, in un bellissimo castello nel bosco? Oggi è (quasi) possibile e può addirittura diventare un lavoro. È partita, infatti, nei giorni scorsi la prima gara del progetto Valore Paese-Cammini e Percorsi per assegnare ben 43 immobili pubblici in concessione gratuita per 9 anni a imprese, cooperative e associazioni costituite in prevalenza da under 40.
Il progetto Cammini e Percorsi, sostenuto dal ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo e da quello dei Trasporti, ha l’obiettivo di promuovere il turismo “lento” nel nostro Paese attraverso il recupero di immobili pubblici sui percorsi ciclopedonali e sui tracciati storico-religiosi da trasformare, facendoli tornare in vita, in contenitori di attività e servizi per i turisti. È la prima volta che il Demanio utilizza lo strumento della concessione gratuita per sostenere l’imprenditoria giovanile e il Terzo settore allo scopo di incentivare iniziative a carattere innovativo, sociale, culturale, creativo e sportivo, ma, visto anche il grande patrimonio pubblico abbandonato, potrebbe, decisamente, non essere l’ultima. Parliamo, nello specifico, di case cantoniere, torri, ex caselli ferroviari e vari fabbricati distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Per partecipare alla gara sarà necessario presentare una proposta che non preveda il pagamento di un canone. La valutazione, infatti, si baserà unicamente sugli elementi qualitativi del progetto presentato che dovrà essere coerente con la filosofia e le finalità dell’iniziativa. Innanzitutto l’ipotesi di recupero e riuso del bene dovrà prevedere nuove funzioni in grado di offrire nuovi servizi ai turisti (ma non solo), oltre che tutelare il carattere storico e identitario dell’immobile e del contesto in cui è inserito. Si terrà poi conto delle potenzialità della proposta sia in termini di ulteriore sviluppo turistico, e relativo beneficio economico e sociale, che di promozione dello slow travel.
Infine, tra i fattori che incideranno sul punteggio della proposta ci sarà anche, ovviamente, la sostenibilità ambientale e le specifiche azioni previste per la salvaguardia e la tutela dell’ambiente, come ad esempio l’uso di materiali bio-eco compatibili e di tecniche e dispostivi bioclimatici e l’efficienza energetica, comprese le azioni volte alla riduzione dei consumi e all’implementazione delle fonti rinnovabili.
Insomma, anche dallo slow travel, dopo lo slow food, può passare il rilancio del brand Italia nel mondo con auspicabili ricadute sull’occupazione dei nostri “giovani” quarantenni.