La Commissione europea ha concordato, nei giorni scorsi, tre documenti da presentare al Consiglio europeo che prenderà il via domani. Uno dei tre contributi, tutti mirati a stimolare di nuovo la crescita dell’economia europea, si focalizza sul tema cruciale della disoccupazione giovanile. I giovani, infatti, hanno nelle loro mani le chiavi della prosperità dell’Europa del domani. Solo il loro talento, la loro energia e creatività può aiutare il nostro continente a tornare a crescere e diventare più competitivo in modo tale da superare, finalmente, la crisi economica e finanziaria di questi anni.
Tuttavia, ahimè, i giovani, almeno fino a oggi, sono stati i soggetti maggiormente colpiti da questa grande depressione. Sono, infatti, quasi 6 milioni gli europei sotto i 25 anni che sono senza lavoro, mentre sono ben 7,5 i Neet (Not in employment, education or training). Il tasso di disoccupazione giovanile, infatti, nel primo trimestre del 2013, ha toccato il 23,5% (più di due volte quello, già alto, della generalità della popolazione). In alcuni paesi, addirittura, più di metà delle giovani generazioni è senza lavoro.
In questo quadro, si pone quindi l’approvazione della comunicazione “Working together for Europe’s young people – A call to action on youth unemployment” tesa, una volta di più, a sottolineare come la battaglia contro la disoccupazione giovanile sia una delle principali priorità dell’Unione. Si evidenzia, in particolare, come sia urgente accelerare l’implementazione della “youth guarantee”. In tal senso, la Commissione proporrà che i 6 miliardi di euro della Yei (Youth Employment Initiative) vengano anticipati e che tali risorse siano impegnate nel biennio 2014/2015 più che spalmate nei sette anni della nuova programmazione europea in fase di definizione.
Alcuni stati membri sono chiamati, quindi, a portarsi avanti con i propri programmi per la “youth guarantee” già dall’autunno del 2013. Contemporaneamente la Commissione, per aiutare le imprese ad assumere giovani, svilupperà alcuni strumenti, a livello comunitario, tesi a sostenere l’azione dei paesi membri. In particolare: l’alleanza europea per l’apprendistato, la coalizione per il lavoro digitale e i programmi “Eures” e “Your first Eures job”.
Con particolare riferimento alla Youth Employment Initiative, la Commissione ha, inoltre, attivato un processo per la necessaria approvazione della base legale del fondo, presentandolo al Parlamento europeo nello scorso marzo, con la speranza che tali risorse siano disponibili il prima possibile. In questo quadro, quindi, la Commissione fornisce alcune specifiche raccomandazioni ai diversi paesi membri.
In particolare, per il nostro Paese si sottolinea la necessità di mettere in campo ulteriori azioni per incoraggiare la partecipazione di giovani e donne nel mercato del lavoro quali: il rafforzamento della formazione e dell’istruzione professionale, lo sviluppo di efficienti servizi pubblici per il lavoro, specie quelli destinati agli studenti dell’istruzione terziaria (università, master, dottorati, ecc.). Sono, inoltre, auspicati ulteriori sforzi in avanti per prevenire l’abbandono scolastico, migliorare la qualità delle scuole e i loro risultati anche attraverso una complessiva riforma dell’ordinamento in materia di professionalità dei docenti.
Le sfide che l’Europa consegnerà al nostro Paese sembrano essere, quindi, particolarmente stimolanti e impegnative. Sarà compito dell’esecutivo, ma anche delle Parti sociali e di tutti gli altri attori coinvolti, dimostrare di esserne all’altezza individuando le migliori soluzioni per rilanciare il lavoro dei giovani nel nostro Paese e con questo le speranze di un futuro migliore per l’Italia.
In collaborazione con www.amicimarcobiagi.com