, quando il presidente si fa rigorista. O portiere. Alla faccia di chi lo etichetta come la più grigia e disinteressata forma di imprenditore, lontano dai (non per forza) vulcanici proprietatari-tifosi, il numero uno della Roma è sceso in campo di persona. La realtà dice che Pallotta è sempre più vicino alla sua squadra. Ma non solo il calciomercato, il 9% in più di quote societarie o la promessa del rinnovo di Totti: il presidente americano ci ha abituato anche a colpi a sorpresa. L’ultima trovata è la partecipazione all’allenamento della squadra. Attualmente la truppa di Rudi Garcia si trova negli Stati Uniti per alcune amichevoli: Pallotta ha raggiunto i ragazzi nei giorni scorsi assieme al fidato global CEO, Italo Zanzi, e si è mostrato entusiasta. Promettendo successi (i tifosi aspettano ancora, ma possono ben sperare) ed assistendo alla vittoria contro l’All Star MLS. Poi, forse stufo della routine lavorativa, il presidente ha deciso di infilare maglietta e calzoncini per sfidare il suo nuovo dipendente, Morgan De Sanctis. Nelle “due fasi”, potremmo dire: prima al tiro (tecnica rivedibile ma efficace) e poi in porta. Proprio nei giorni scorsi Pallotta aveva lanciato la sfida all’ex portiere del Napoli, scommettendo che sarebbe riuscito ad infilarlo dagli undici metri. Non contento l’imprenditore ci ha provato anche tra i pali, forse consigliato dallo stesso Zanzi che è stato portiere di pallamano, prima di lanciarsi nello sport-business. Vorrà pure far l’americano, ma questo James Pallotta è anche un pò più “burino”.