Dopo l’arrivo di Gervinho si potrebbe pensare che il calciomercato della Roma sia finito. L’impressione è che invece potrebbe succedere qualcos’altro ed ancora in attacco. Il direttore sportivo Walter Sabatini è in attesa di ricevere un’offerta concreta per Pablo Osvaldo, che nonostante l’appoggio dei compagni è ancora sul calciomercato e a rischio cessione. La Roma avrebbe già trovato il suo sostituto: Abel Hernandez, attaccante uruguagio classe 1990 che gioca nel Palermo. Sabatini lo conosce avendolo acquistato per conto dei siciliani (nel gennaio 2009 fu pagato circa 3,8 milioni di euro agli uruguaiani del Penarol). Il presidente rosanero, Maurizio Zamparini, ha recentemente dichiarato di non aver apprezzato il comportamento della Roma, che a suo dire ha contattato i procuratori di Hernandez senza passare dal Palermo. Questo può complicare l’eventuale trattativa ma non toglie che l’attaccante rimanga un obiettivo giallorosso. Ne abbiamo parlato con mister Bortolo Mutti, che ha allenato Hernandez due stagioni or sono. Intervista in esclusiva per ilsussidiario.net.
No, mi sembra l’ultima rottura del legamento crociato èsia stata superata brillantemente: Hernandez è destinato ad una carriera di alto livello.
In cosa dovrà migliorare l’uruguagio? Sotto l’aspetto caratteriale dovrà cambiare qualcosa, ma è ancora molto giovane nonostante lo si conosca già da qualche anno, e quindi ha tutto il tempo per migliorare.
Potrebbe reggere in una piazza esigente come Roma? A Palermo non è che ci siano meno pressioni, io credo che a Roma siano ancora più grandi ma credo che ad Hernandez vada data una possibilità.
Può ripercorrere le tracce di Cavani, esploso dopo aver lasciato Palermo? Cavani ha una resistenza fisica fuori dal comune, è unico in questo senso; Hernandez però è ugualmente micidiale negli ultimi 30-40 metri.
Potrebbe giocare anche come esterno nel tridente di Garcia? Non credo perchè non ha mai giocato da punta esterna, nè credo possa farlo efficacemente. Non è portato per quel ruolo: Hernandez può fare la prima o la seconda punta, ma deve muoversi vicino all’area. Ovviamente lavorando nel modo giusto potrebbe adattarsi, ma non credo sia il modo migliore per far fruttare le sue qualità. (Claudio Ruggieri)